La casa natale

LA CASA NATALE

di Raffaele de Seneen  e  Romeo Brescia

Interno della Chiesa di San Tommaso

E’ quella dove si torna sempre volentieri, un po’ per tornare bambini fra le cose lasciate e conservate, un po’ per riabbracciare i propri “vecchi” artefici e custodi del nostro passato.

Poi può capitare di tutto, siamo mortali e di passaggio, la casa chiude, passa di mano e resta un ricordo che sbiadisce nel tempo.

Maria SS. dell’Icona Vetere o Madonna dei Sette Veli

 

 

 

E’ assurdo però che ciò capiti a chi, divenuto “eterno”, Santo o Madonna, perda la sua.

Capita alla nostra Madonna dei Sette Veli e alla chiesa di San Tommaso, dove la Madonna ogni 13 di agosto ci tornava in processione per visitare il luogo: la Taverna del Gufo, o del Bufo (rospo), dove appena ritrovata venne portata, conservata e pregata da pastori e povera gente.

E Foggia nasce e cresce così come cresce la devozione per la Madonna, per noi “neonata” o rinata anch’essa dopo il rinvenimento in un pantano.

Sul sito della Taverna del Gufo venne eretta la chiesa di San Tommaso (Sec. XI ), una chiesa che non ha avuto grande fortuna: distrutta dal terremoto del 1731, ricostruita nel 1766, fortemente compromessa e danneggiata da un incendio del 1839, risistemata, per arrivare ai giorni nostri, dove la troviamo, già da qualche anno, chiusa al culto: problemi statici e di scarsa sicurezza, transennata; ma una disponibilità di fondi regionali (1milione e150mila euro) aveva riacceso le speranze. E’ invece di questi giorni la notizia apparsa su “Lettere Meridiane”: “Pulita la chiesa di San Tommaso, ma i lavori di recupero slittano a tempo indeterminato”, così titola l’articolo Geppe Inserra.

Chiesa di San Tommaso – Ricostruita nel 1766

Mancato invio a Bari del progetto per i lavori di consolidamento e restauro, paura per l’insufficienza del finanziamento ottenuto, generale noncuranza verso il problema, certo è che tutto resta come prima.

Lì dove l’umano ha fallito: la Chiesa locale, la Civica amministrazione, il Popolo foggiamo (mettiamoci tutti, ognuno per le proprie responsabilità e competenze), c’è solo da sperare in una grazia.

Grazia Madonna!

1° novembre 2017

 

 

 

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