Un otto marzo foggiano

UN 8 MARZO FOGGIANO

Per ricordare sia le conquiste sociali, politiche ed economiche delle donne, sia le discriminazioni e le violenze cui sono state oggetto e sono ancora, in tutte le parti del mondo.

Questa ricorrenza sembra essere legata alternativamente almeno a due accadimenti:

  • 8 marzo 1908 New York, nell’incendio appiccatosi in una fabbrica di camicie, la Cotton, perdono la vita molte lavoratrici. E’ stato accertato però che questa fabbrica, in effetti, non è mai esistita, facendo probabilmente confusione col tragico incendio della fabbrica Triangle, avvenuto il 25 marzo 1911, nel quale morirono 123 donne e 23 uomini in gran parte giovani immigrate di origine italiana ed ebraica.
  • 8 marzo 1917 San Pietroburgo, le donne della capitale guidarono una grande manifestazione che rivendicava pane per i figli e la fine della prima guerra mondiale.

Ora veniamo ad un evento a noi più vicino, in senso di spazio non di tempo, siamo proprio agli inizi del 1700, a Foggia, e andremo avanti su due storie parallele che a un certo punto si incroceranno, così da poter significato a quanto nel titolo promesso.

E’ il 1703 quando alcuni religiosi locali prendono in fitto una casa dove accogliere le “pentite”, donne già dedite alla prostituzione, che accettano, come si direbbe oggi, un percorso di recupero, rieducazione e reinserimento sociale.

Nel 1723 le aumentate esigenze di spazi si concretizzano nella costruzione, in zana Piano delle Fosse, del Conservatorio delle Pentite con annessa chiesa dedicata a Maria SS. della Maddalena, dove, le donne ospitate vengono avviate, anche per esigenze di auto sostentamento, a lavori donneschi come confezione guanti e pasta alimentare.

La nostra Villa comunale sorge nel 1820, epoca borbonica, in una vasta zona chiamata Pila e Croce.

Viali, vialetti, aiuole, il boschetto, la collinetta ed un orto botanico fortemente voluto dalla Società Economica di Capitanata, una specie di Camera di commercio industria e agricoltura dei tempi, per sperimentare, fra l’altro, la coltivazione dell’albero del  gelso, le cui foglie servono all’alimentazione del baco da seta, al fine di incentivare e diversificare l’agricoltura locale.

Nel 1834, al Conservatorio delle Pentite (La Maddalena) viene impiantata una filanda per la trattura (dipanatura e filatura) della seta.

Le ospiti del Conservatorio vengono a ciò addestrate ed avviate al fine di trovare ulteriori occasioni di lavoro una volta completata la loro permanenza nella struttura.

La coltivazione del gelso si diffonde in Capitanata, così l’allevamento del baco e la produzione della seta, che risulterà di ottima qualità e buona lucentezza nelle esposizioni che si terranno a Napoli, capitale del Regno delle due Sicilie dell’epoca.

Al Conservatorio della Maddalena, la trattura della seta avviene in pessime condizioni di lavoro: locali insalubri, surriscaldati e umidi.

Grosse stufe, sempre accese, per provocare la morte della crisalide nel bozzolo, poi a mani nude in bacinelle piene di acqua surriscaldata fino a 70 – 90 gradi per eliminare la parte gommosa, la sericina, e quindi proseguire con la trattura, la dipanatura, dopo aver intercettato alcuni capo-fili.

Questa condizione porta una delle ospiti-lavoranti, tale AGNESE MASTROCCHI, ad ammalarsi gravemente fino alla morte.

E’ il 14 febbraio 1849, il resto delle lavoranti protesta contro la direzione e si astiene dal lavoro.

La protesta e l’astensione dal lavoro delle ospiti della Naddalena, non sappiamo se all’epoca esistesse il termine “sciopero”, portarono alla chiusura della filanda  e  le attrezzature furono ricollocate nel locale attualmente adibito a mostre ed esposizioni sotto il propileo della villa comunale.

Di lì l’inizio: villa comunale – orto botanico – coltivazione del gelso – bachicoltura e filanda della Maddalena, e lì la fine.

14 febbraio 1849 Foggia – Astensione dal lavoro delle lavoratrici della filanda

Oltre mezzo secolo dopo: 25 marzo 1911 New York – Incendio della fabbrica Triangle

8 marzo 1917 San Pietroburgo – Manifestazione di donne contro la guerra

Se agli accadimenti della Maddalena aggiungiamo quelli relativi alla “Rivolta della fame” con conseguente incendio del Municipio  – Foggia 28 aprile 1898 – una rivolta di iniziativa, guida e forte partecipazione femminile, e la partecipazione delle donne foggiane (braccianti) al Primo Congresso dei Contadini pugliesi tenutosi a Foggia nel 1905, possiamo dire che anche le donne di Foggia hanno fatto la loro parte.

L’immagine ricavata con tecniche di fotomontaggio non ha nessun riferimento storico, vuole essere semplicemente un’interpretazione dell’autore per i fatti sopra citati.

 

 

 

 

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