A VOLTE RITORNANO
di Raffaele de Seneen e Romeo Brescia
In una Foggia dal passato sempre più “precarizzato” e dal futuro sempre più incerto capita che alcune cose avvengono solo perché il caso ci ha messo lo zampino.
Via Manzoni, degna parallela di Via Arpi, u’ stradòne ‘u Patàffije o u’ stradòne San Gesèppe, da sempre un intenso tessuto di botteghe artigiane, piccoli negozi e commerci più a carattere popolare rispetto all’altra. Via Manzoni che guarda verso Borgo Croci, il quartiere dei terrazzani, mentre Via Arpi si apre sulla Cattedrale fino ai quartieri più moderni, proprio in questa via il nostro amico e collaboratore Giuseppe d’Angelo si segnala un nuovo rinvenimento.
A seguito della chiusura di una datata rivendita di beni del Monopolio (Sali e tabacchi) e dello svellimento delle vetrinette sulle pareti esterne è ricomparsa una piastrella maiolicata riportante il numero civico 30 risalente alla prima numerazione dei civici effettuata dalla civica amministrazione nel 1820.
La porta (chiusa) è moderna, in ferro, ma contornata da un bell’architrave in pietra sulla cui sommità, a sinistra, campeggia la piastrella, dall’altra parte il nuovo numero civico.
La piastrella è in buone condizioni anche se lesionata (spaccata) cosa che si usava fare con un colpo di martello quando si passò all’attuale numerazione civica per far capire che il numero valido non era più quello.
Di questo tipo di piastrelle nel 2013 ne abbiamo rilevate ben 29, alcune già scomparse per abbattimenti di fabbricati o rifacimenti di facciate con pitture e materiali che le hanno ricoperte.
Quest’ultima diciamo che si è miracolosamente salvata perché da tempo occultata dalle vetrinette della tabaccheria, e inoltre, come ben si vede, solo sfiorata dai fori per i tasselli della punta del trapano.
Subito sopra la piastrella un datato altarino devozionale con l’immagine di Santa Rita, la Santa degli impossibili e avvocata dei casi disperati.
Chissà, un segno!
Ma un segno del passato e di Storia cittadina è anche quella piastrella con le altre rinvenute che andrebbero opportunamente salvaguardate e protette. A questo proposito il 26 gennaio 2016 in occasione del ritrovamento di un’altra piastrella, con una lettera aperta abbiamo sollecitiamo l’attenzione, sull’argomento, del sindaco di Foggia.
Non ci resta che sperare.
Di seguito l’elenco delle piastrelle da noi rinvenute ad oggi con la rispettiva ubicazione:
VIA E NUMERO CIVICO ATTUALE Numero civico del 1820
Piazza De Santctis 5 5
Piazza Federico II 7
Piazza Purgatorio 6 3
Via Arpi 112 11
Via Arpi 43 67
Via Arpi 51 71
Via Cappuccini 7 3
Via Cavaniglia 7
Via Cavaniglia 9
Via Ciancarella 1 1
Via Ciancarella 5 3
Via Dogana dei Sali 13 4
Via Le Maestre 13 non decifrabile
Via Le Maestre 17 7
Via Le Maestre 19 8
Via Le Maestre 21 9
Via le Maestre 12 73
Via Liceo 9 4
Via Liceo 16
Via Molignano 7
Via Noviluvio 5
Via Noviluvio 12
Via San Pietro Alcantera 32 47
Via U. Garofalo 16
Vico Fornello 13 non più presente
Vico Palazzo 3 3 non più presente
Vico Palazzo 4 non più presente
Vico Peschi3 1
Via Alessandro Manzoni 79 30
Piazza Municipio 6 2
SCHEDA TECNICA
MATERIALE: Terracotta con superficie a vista maiolicata
FORMA: quadrata
MISURE: cm. 22 x 22
SPESSORE: cm. 3
NUMERO: impresso in nero
TIPO SCRITTURA: la scrittura pur scarsa di elementi grafici si può dire che abbia un’influenza “ROMANA-LATINA” per le linee dritte; per le linee curve si evince la tendenza al “TORDO-GOTICO”, “NEO-CLASSICO” e soluzioni tipo “CANCELLERESCO ITALICO2. Senza dubbio, l’artista ha adattato alle sue esigenze artistiche e personali l’intera grafica tenendo come base quanto suddetto. (Giuseppe Lacasella –Consulente grafologo)
MODO D’IMPIEGO: incassata in apposto alloggiamento a fil di muro, alla sinistra dell’ingresso di ogni caseggiato in ordine progressivo, non alternato.
PARTICOLARI: la piastrella a fondo bianco, numero nero al centro è bordata sui quattro lati da una striscia color verde chiaro ed una sottostante giallo paglierino.
PROVENIENZA: Risulta che contatti per la loro produzione furono presi ad Ariano Irpino, a quei tempi città di prestigio per la produzione di Maioliche, L’antica maiolica arianese conosce il suo splendore dal 1500 agli inizi del 1900 come documentato nel Museo Civico di Ariano, la lavorazione presenta una influenza arabo-sicula dovuta alla presenza di Saraceni nella vicina Lucera giunti anche ad Ariano al seguito di Ruggero II il Normanno.
In questo video alcune notizie storiche dei fatti e quel che resta di quei tempi.
Maggio 2018