GLI AMERICANI DI FOGGIA
di Raffaele de Seneen e Romeo Brescia
Così vennero chiamati dalla gente del posto i componenti di quel nutrito gruppo di allievi avieri americani (negli U.S.A. conosciuti come “I foggiani”). Vennero a Foggia nel periodo a cavallo fra il 1917 e il 1918 per addestrarsi sugli aerei Caproni presso i campi di aviazione esistenti nella piana del Tavoliere, alcuni dei quali prendevano il nome dai punti cardinali secondo il loro posizionamento rispetto la città: Foggia-Sud poi Gino Lisa, Foggia-Nord poi San Nicola d’Arpi e Foggia-Ovest lungo la strada per Lucera a 5 chilometri dalla città, oggi assimilato dal tessuto agricolo.
I primi allievi giunsero a Foggia il 28 settembre 1917 al comando del Maggiore pilota William O. Ryan, il secondo arrivò il 15 ottobre dello stesso anno, al comando del Capitano pilota Fiorello La Guardia di origini foggiane e futuro sindaco di New York, per un totale di 411 piloti.
Altri tempi ed altre alleanze, poi la storia cambiò verso e nell’estate del ’43 ce li ritrovammo nei nostri cieli, se non proprio loro altri, a bombardare la nostra città.
Poi, “scoppiò la pace”, e sulle distruzione e i morti degli uni e degli altri si concretizzarono segni di riconciliazione come ricordano le cronache del tempo.
Nel 1956, quasi quarant’ani dopo, un nucleo di quegli avieri, familiari al seguito, ritorna a Foggia, molti i momenti importanti e commemorativi come la messa in Cattedrale celebrata dal Vescovo Mons. Paolo Carta, dove è murata una lapide in bronzo a ricordo degli aviatori americani addestrati a Foggia e caduti in combattimento, l’accoglienza a Palazzo di Città da parte del Sindaco Avv. Pepe, quindi all’aeroporto Gino Lisa dove viene scoperto una stele ricordo:
IN QUESTO CAMPO DI FOGGIA,
NIDO DI GIOVANI AQUILE, NEGLI ANNI 1917 E 1918,
EBBERO LE LORO ALI DI GUERRA 200 VOLONTARI DI OTREOCEANO.
I SUPERSTITI AMERICANI E ITALIANI
RIEVOCANO E TRAMANDANO LA FRATERNITA’ D’ANIMO E DI SPIRITO,
CREDENTI NELLA COMUNE CIVILTA’.
FOGGIA 24 APRILE 1956
Nel Pomeriggio, dopo aver raggiunto San Giovanni Rotondo, vengono ricevuti in particolare udienza da Padre Pio, quindi visita all’imponente clinica che verrà inaugurata il 5 maggio dello stesso anno.
Una seconda visita avvenne nel 1969: “Sono tornati dopo 50 anni ove impararono a pilotare gli aerei”, così titola la cronaca locale.
Sindaco di Foggia è l’avv. Vittorio Salvatori, che fa gli onori di casa presso il Padiglione USA allestito per la prima volta nell’ambito della Fiera di Maggio in corso.
Ad accompagnarli Giovanni Caproni (figlio del costruttore degli aerei Caproni) e il console degli Stati Uniti a Napoli mr. Homer M. Byington che, nel suo discorso ricorda: “Foggia ha custodito le spoglie dei nostri soldati caduti per difendere la libertà dell’amico popolo italiano e la vostra cittadinanza ha voluto offrire loro il suo tributo conservandone viva la memoria con il cippo che si erge al “Gino Lisa” e con la lapide custodita nel Duomo”.
La stele al Gino Lisa e la targa in bronzo nella nostra Cattedrale rientreranno nel percorso dei 22 ex piloti americani ritornati in visita a Foggia.
L’indomani in volo verso Roma per essere ricevuti in udienza al Quirinale dal presidente della Repubblica Giuseppe Saragat. La loro permanenza in Italia si conclude con un ultima tappa al museo aereonautico a Vizzola Ticino e Venegano Superiore dove vedranno di nuovo gli aerei sui quali si alzarono in volo per la prima volta.
Per gli aspetti relativi all’addestramento, il campo Gino Lisa (all’epoca Foggia-Sud) va ricordato anche per alcuni tragici avvenimenti accaduti durate gli addestramenti dei cadetti avieri nei cieli di Foggia.
A questo proposito, dalle ricerche condivise con l’amico prof. Tommaso Palermo, riportiamo la triste vicenda delle prime tre unità del corpo di avieri americani, provenienti dal Colorado e membri dell’ 8th Aviation Instruction Center, che persero la vita in volo il 20 gennaio 1918.
Fu uno di quegli incidenti quasi impossibili e del tutto inevitabili. L’aviere scelto George A. Beach era in volo con il suo areoplano Caproni e stava sorvolando il campo di addestramento foggiano. Allo stesso tempo era in volo anche un altro aeroplano Caproni pilotato dal primo tenente William H. Cheney con a bordo il primo tenente Oliver B. Sherwood in qualità di osservatore.
L’areoplano del Tenente Cheney mentre virava per uscire da una nuvola di nebbia molto bassa che avvolgeva il campo di addestramento, entra in collisione con l’aeroplano del l’aviere scelto Beach. Entrambi gli aerei si schiantarono al suolo, a una distanza di circa centocinquanta piedi, lasciando i tre senza vita.
I funerali si svolsero nell’Ospedale Militare Italiano di Foggia alle 2 del pomeriggio del giorno successivo, e videro sfilare il corteo funebre tra le vie della città tra un folto cordone di cittadini, scortato da truppe e ufficiali degli eserciti americano, italiano, francese e inglese. Le tre salme furono sepolte con gli onori militari a Foggia e successivamente i loro corpi vennero traslati nella loro terra natia.
Notizie e ricerche di un altro tragico evento ci giungono dall’amico Giuseppe d’Angelo e riguardano il nostro connazionale Giovanni Baroncelli, “Aviatore mitragliere – Proposto pilota”. Lo ricordiamo di seguito in questo memoriale dell’epoca.
Pubblicato il: 25 Mar 2017