Il posto dei ricordi

IL POSTO DEI RICORDI

di Raffaele de Seneen  e  Romeo Brescia

Comò e Santi

(cliccare sulla foto per ingrandirla)

C’era in ogni casa, grande o piccola, povera o ricca che fosse, il posto dei ricordi, ma anche della devozione, veri e propri santuari di famiglia.

Poteva essere su un mobile secrètaire, o su un alto comò, un settimino a sette cassetti, e se non c’era quello, bastava anche una mensola di legno ad angolo.

Un posto riservato e rispettato dove si intrecciavano fede e ricordi: santini, rosari, campane di vetro con santi e madonne e poi tante fotografie.

Al centro, quasi sempre appeso al muro, il grande quadro di una Madonna o di un santo protettore al quale tutta la famiglia si affidava spiritualmente, a lui si chiedeva aiuto, conforto e soccorso per ogni evenienza con confidenziale rispetto, si affidavano i familiari ammalati, soprattutto  i bambini, prendendo impegni  in caso di grazia ricevuta: pellegrinaggi, messe o impreziosendo il quadro stesso con oggetti d’oro o d’argento.

Sant'Antonio

Quadro di Sant’Antonio inpreziosito con oggetti in argento.

A seguire, sul comò, la fotografia del nonno, della zia, del figlio morto in guerra, dell’altro volato in cielo non appena arrivato in terra, e ancora, e ancora a segnare il tempo passato e le vicissitudini di una famiglia.

Ogni foto aveva una sua storia, veniva raccontata, poi col tempo il ricordo sbiadiva e poteva capitare che se gli ultimi arrivati in casa chiedevano: “Chi è?”, potessero rimanere senza risposta.

Fotografie ingiallite e consumate dal tempo, alcune meglio conservate perché appuntate con uno spillo all’abito di un Santo sotto una campana di vetro.

Madonna Addolorata

Madonna Addolorata

Proprio questi Santi sotto le campane in vetro, vere e proprie iconografie, oggi ci  parlano del nostro territorio e dell’intensa devozione religiosa vissuta tra le mura domestiche espressione di fede popolare. La loro diffusione in tutta l’Italia meridionale avvenne molto probabilmente intorno al 700, durante il regno di Carlo III di Borbone.

Vere opere d’arte che racchiudono una plurima artigianalità, dove trovavano impiego non solo lo scultore, ma anche sarti, ricamatrici, falegnami, fabbri e vetrai, atte a muovere un economia tenace intorno alla loro realizzazione.

Il proteggere con il vetro i santi ha un duplice significato, si tende a proteggere l’icona dall’incuria dalla  polvere e dagli  insetti, d’altro canto si protegge la devozione e i sentimenti più intimi che hanno contribuito a rafforzare lo spirito comportamentale di intere generazioni in periodi di stenti e traversie.

Santi Anna e Gioacchino

Santi Anna e Gioacchino

Tra il continuo affaccendarsi delle mura domestiche molto spesso si trovava questo mondo immobile, dove l’unico segno di vita era il tremolio dello stoppino di un lumino ad olio, in seguito di una lucetta elettrica; fiori finti, spesso impolverati, passandoci davanti, le donne, si segnavano con la croce, oppure baciavano pollice e indice uniti e poi li allontanavano dalle labbra con un gesto che andava in direzione delle foto dei defunti, di santi e madonne.

Non così per i più piccoli, che non capendo, preferivano passare alla larga.

 

 

Altrettanta testimonianza si trova nei versi di questa bellissima poesia dialettale scritta da  Dora Manzo

U’ core de Gesù

Accùste o’  lìtte de mammà
stève u’ Còre de Gesù
appuiàte sòpe o’ cumò,
da sessant’ànne e fòrse pùre de cchiù.
Ogni cristiàne ca murève
‘na ‘mmaggenètte nen mancàve:
nanònne, papanònne, zia Lucìje e zìje Savèrije,
po’ lambìne, curuncìne, fiùre fìnde, cèntre e centrìne.
Me recòrde da criatùre, mìzze a’ nòtte me svegliàve,
da inde o’  lìtte andò durmève, se vedèvene ‘sti lùce,
quilli  fàcce sèrije sèrije, i capìlle alleccàte , e vestìte antiquariàte,
nen me facèvene paùre , ànze còcche vòte ce parlàve …..
Quillu  còre de Gesù allumenàte,

ce facève cumpàgnije tutte a nuttàte,
ògne sère mammà assettàte sòpe o’  lìtte

che  nu resàrije ‘mmàne

facève ‘na preghìrere pe ògne crestiàne,

 ije pazziàve pecchè nen sapève ,

quilli  fàcce sèrije sèrije…. 

…. e chi i canuscève !

 

COPYRIGHT © 2015 TUTTI I DIRITTI RISERVATI

Articoli recenti