LA FABBRICA DEL COTONE

LA FABBRICA DEL COTONE

di Raffaele de Seneen e Romeo Brescia

 

Raccoglitrice di Cotone

 

Che in terra di Capitanata si sia coltivato di tutto, dal gelso per l’allevamento del baco da seta al cotone è risaputo. Che le recluse dell’Istituto della Maddalena a Foggia lavorassero alla trattura della seta lo abbiamo appreso sfogliando vecchie copie de “Il Foglietto” di Lucera presso il locale Archivio di Stato, ma che a Foggia ci fosse una “fabbrica del cotone” è stata per noi una novità.

Una frase raccolta da un amico (Raffaele Delli Carri): “Mia madre [classe 1923] ha lavorato alla fabbrica del cotone finché ha avuto il primo figlio”, ci ha spinti ad approfondire, ma né l’amico, né altri ci hanno fornito altre informazioni: epoca, sito, ecc.

 

Molto probabilmente si trattava solo di uno sgranatoio, dove con apposite macchine, le sgranatrici appunto, si procedeva alla prima operazione: separazione delle fibre della pianta del cotone da fusti, bacche e semi, mentre poi il prodotto prendeva altre vie per la fase di preparazione (apertura, battitura, cardatura, stiratura, pettinatura) e per la filatura finale anche questa, ultimo atto di una serie di operazioni.

Della “Fabbrica del cotone” di Foggia quindi, solo due foto in b.n.: una signorinella in un campo coltivato a cotone (la mamma del Delli Carri), ed un’altra, donne che caricano sacchi di cotone su un camion, acquistata tempo fa per pochi centesimi al “mercatino” di Foggia, per mera curiosità, senza capirne significato e provenienza, e che ora trova la giusta collocazione.

Raccoglitrice di Cotone 2
E’ giusto precisare che la coltivazione del cotone in Capitanata venne incentivata come risulta dalla conversione in legge del r.d.l. 23 marzo 1937, n. 466, concernente la concessione di contributi per incoraggiare la coltivazione del cotone in provincia di Foggia.

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