Una piazza, tanti nomi tanti volti

UNA PIAZZA, TANTI NOMI E TANTI VOLTI

Di Raffaele de Seneen  e  Romeo Brescia

L’attuale Piazzale Italia, così chiamato dal 1959, è parte, neanche la più grande, del più vasto Parco o Piano della posta Pila e Croce, occupandone la parte più a nord, verso il cuore della città.

Caserma Miale De Troia 1

Archivio personale Marco Scarpiello

Come un libro di storia, che si sfoglia pagina dopo pagina, ci offre uno spaccato di quella nazionale a partire dalla presenza di francesi e spagnoli nel nostro meridione e la Disfida di Barletta (13 febbraio 1503), e passando per la Prima guerra mondiale (1915/18) e il Ventennio fascista (1922/42), fino all’arrivo a Foggia delle truppe angloamericane (1943) in coda alla Seconda guerra mondiale.

Individuato fin dall’800 come “Piazza d’Armi” (toponomastica orale) perché lì si svolgevano esercitazioni militari, parate e manifestazioni diviene facile e naturale presagio per la “Caserma Nuova” che lì verrà costruita nel 1870 e intestata nel 1904 a Miale da Troia (Ettore de Pezzis parteciperà alla Disfida di Barletta).

Il 4 giugno 1928 Vittorio Emanuele III durante una visita a Foggia scopre due lapidi sulla facciata della caserma, una a ricordo della dichiarazione di guerra (24 maggio 1915) firmata Vittorio Emanuele, l’altra riportante il Bollettino della Vittoria (4 novembre 1918) firmata Diaz; contestualmente inaugura il “Parco della Rimembranza”, antistante la caserma, dedicato ai combattenti foggiani caduti nel corso della Grande guerra e la piazza viene rinominata “Piazza XXVIII Ottobre” a ricordo della Marcia su Roma avvenuta il 28 ottobre 1922.

Nello stesso anno (1928) vien costruito il primo lotto di case popolari (Arch. Arnaldo Foschini) composto da 33 alloggi e sei negozi meglio conosciuto come “Palazzo delle statue” che delimita in maniera pregevole, oltre la via che le separa, la piazza in questione.

Nel 1931, in occasione del XIII anniversario della Vittoria (Guerra 15/18) nella piazza vennero fissati due altissimi “Pili”, o “Antenne della Vittoria”, di metallo poggianti su grosse basi di pietra, e a fine 1933 la piazza venne pavimentata.

Nel 1943 la denominazione della piazza cambia ancora in “Piazza Cristoforo Colombo” per divenire definitivamente nel 1959, e fino ad oggi, “Piazzale Italia” in concomitanza del trasferimento nella stessa del Monumento ai Caduti (scultore Amleto Cataldi) già collocato nella parte dell’ex Piazza Lanza ora dedicata ad Umberto Giordano.

Caserma Miale da Troia

Particolare della facciata con le lapidi.

Durante la sindacatura di Paolo Agostinacchio (1955 – 2004) la piazza cambia completamente look perdendo ogni riferimento col più vecchio Parco delle Rimembranze. Divelte ed asportate le “Antenne della Vittoria”, diventano anonimi (nel caso ci fossero ancora) anche i pezzi di roccia sparsi nelle aiuole e provenienti  dai monti di Trento, del Grappa, del Carso e dalle colline di Gorizia.

Altri cambiamenti “minori” né fanno memoria, né vengono percepiti dall’occhio del passante frettoloso. Si tratta delle due lapidi scoperte il 4 giugno 1928 da Vittorio Emanuele III sulla facciata della Caserma Miale da Troia. Queste “spariscono” in data imprecisata e solo una flebile speranza spinta da una giusta intuizione porta a ritrovarle all’interno della Caserma (già Scuola di Polizia), lì precauzionalmente collocate per evitare che subissero atti di vandalismo.

Le necessarie autorizzazioni permettono di “riportarle fuori”, per cui un doveroso ringraziamento va al Questore di Foggia.

 

 

Epigrafe Vittorio EmanueleBollettino della vittoria

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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