Fiocchi di neve e fiocchi di lana

 “LAMPI,  STORIE  &  SCORIE  DI  UNA  GUERRA”

di Raffaele de Seneen  e  Romeo Brescia 

Fiocchi di neve e fiocchi di lana

(Foggia risponde)

 Fu proprio l’effetto freddo, che nell’immaginario evoca, ma soprattutto nella realtà viene provocato da una nevicata, che spinse a correre ai ripari in quel tempo che non era normale perché era un tempo di guerra.

Il freddo, quello che pativano i nostri soldati su alcuni fronti, in particolare: fronte russo, fronte greco-albanese, spinse a ricorrere ad un appello alla Nazione per “un fiocco di lana”.

         E come non coinvolgere la Nazione  se non mettendo in campo una gara di solidarietà soprattutto fra i giovani studenti, che cresciuti fra i banchi di scuola a “libro e moschetto” sarebbero stati coloro che avrebbero difeso domani i confini più vasti della Patria conquistati dai combattenti al momento in campo.

         Raccolti i fiocchi di lana, la grande ruota dell’organizzazione si mette in moto: “La lana raccolta nelle scuole veniva consegnata ai  Fasci femminili che attraverso l’organizzazione delle massaie rurali e la collaborazione dell’Ente Nazionale del Tessile provvedevano a trasformare i fiocchi in filati. Il filato ottenuto era poi parzialmente restituito alle scuole ed usato dalle alunne – nell’ora di ‘Esercitazione di lavoro femminile’ – per la confezione di indumenti da montagna e coloniali per l’esercito”.

[Un’altra pagina da depositare nella “Banca della Memoria” grazie al contributo documentale messo a disposizione dalla nostra concittadina Anna Maria Petrozzi]

 

IL GIORNALE D’ITALIALana

La Giornata del “Fiocco della lana” a Foggia

nel giorno delle  inique sanzioni

(nostra corrispondenza particolare)

FOGGIA; 11 – settimana di grande fervore nelle scuole… Invito i passanti frettolosi e distratti a guardare gli scolari che passano per le vie in questi giorni. Piccoletti delle elementari e signorinelle del Ginnasio, ragazzoni delle Tecniche e giovanotti del Liceo anno tutti qualche cosa nascosta nel pugno, o chiusa nella cartella o legata in un involto; qualche cosa che ha il tepore del nido, che sa di casa e di mamma, di focolare e di amore: un fiocco di lana!

“La giornata del fiocco di lana !”. Appena l’iniziativa è stata  affidata, dall’Ecc. il Ministro alla Suola, s’ è affermata tra quelle che il Vangelo chiama le “ fruttificanti”. Leggo nella paginetta del Diario di un ragazzo delle elementari: “ Che cosa è un fiocco di lana? Nulla , ma se tutti gli scolari d’Italia ne offrissero uno , i nostri soldati non soffrirebbero più il freddo”.  Ridano pure gli scettici e i mercanti, quelli che sono usi ad immiserire col metro e con il sarcasmo la bellezza della vita,l ridano pure sprezzanti all’entusiastica ingenua affermazione.  Noi uomini di scuola che viviamo di fede, approviamo perfettamente convinti.  Hai  ragione tu, piccolo scolaro, i nostri soldati non avranno più freddo, soprattutto non avranno più freddo al cuore, quando sapranno quello che fa per loro, in questi giorni la giovinezza d’Italia.

Affidata ai fanciulli  ed ai giovani, sull’ali della purezza, la propaganda penetra in tutte le case e parla al cuore delle madri, con accenti nuovi di fede e di poesia…  Arriva l’inverno col crudo delle tempeste  e con la durezza del gelo, mentre i figli soldati combattono nella vastità insidiosa dei cieli, sulla mobilità infide dei mari, nella tetra terra dei “senza Dio”, ogni dì, hai margini dell’eroismo e della morte…

Bisogna riscaldare quei figli lontani con la certezza del nostro amore…  Tessiamone la trama con i fili caldi e morbidi della < nostra lana>, di quella che appartiene alla santità del nido famigliare, quella che conosce il luogo < dar di volta>delle mamme in pena e il sospirar delle spose solitarie, la lana dei nostri guanciali e dei nostri materassi,    la sola che potrà scaldare non solo il corpo, ma anche il cuore dei combattenti…

Le madri ascoltano e comprendono, tutte comprendono, anche le donnette del popolo, perché non c’è sacrificio lieve doloroso, semplice e tragico che le mamme non intendano, quando si parla in nome dei figli… Comprendono e donano, perché le donne  del nostro popolo sanno donare con una generosità che ha del sublime… I fiocchi lievi passano dalle case alle scuole, entrano nelle aule, ove i maestri,

questi oscuri eroi della propaganda, questi umili sacerdoti dell’ideale, aspettano sul limitare del dovere, che la piccola lampada accesa nei cuori giovinetti spanda luce di bene!…

Lana-1La data che il capo delle Scuole di Capitanata ha prescelta per la celebrazione della “Giornata del fiocco di lana” è il 18 novembre, il dì delle sanzioni, la data più significativa della mostra storia di popolo, che cerca affannosamente la sua autonomia di Potenza.

Allora come oggi, ci troviamo di fronte allo stesso nemico e oggi come allora l’organizzazione della resistenza del fronte interno si costella degli stessi episodi da leggenda: l’oro alla Patri, l’offerta della  fede, la “Giornata del fiocco di lana” sono in conuità  ideale, i diversi  canti di un poema epico che l’Italia scrive con le lacrime e con il sangue!

Nel dì delle sanzioni quando il mondo demo-plutocratico, capeggiata  dalla vecchia Inghilterra ci scaccio dai suoi mercati di produzione, ci sbatté in faccia gli sportelli delle sue banche, sperò di piegarci nell’isolamento, osammo opporre alla potenza demoniaca di Pluto, la cristallina volontà del comandamento del Duce: “Tirare dritto”. Oggi il comandamento è lo stesso “ Vincere”.

nel quadro di questa volontà di vittoria, la “Giornata del fiocco di lana” ha  un valore che trascende l’entità materiale della raccolta. Sarà la giornata in cui le mirabili sorgenti spirituali del nostro popolo diranno diranno una parola ancora al blocco esterno e alle forze disgregatrici interne. La calda e soffice offerta che confluiranno da tutte le periferie verso il cuore… della Patria testimonieranno la compattezza del nostro fronte interno e l’inesorabile volontà di  lottare fino all’ultimo per conquistare all’Italia – a questa divina terra  che da tremila anni feconda i germi del rinnovamento civile di tutte le genti – il diritto di marciare in testa ai popoli giovani, che ergeranno la nuova civiltà.

G. di Leo Catalano

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