MICHELE: le storie del Celone

MICHELE: le storie del Celone

Terminato l’impegno bellico in Africa durante la 2^ Guerra mondiale, nel giugno 1944 il 34° Squadrone SAAF (South African Air Force) viene trasferito ed impegnato in Italia con base nel campo d’aviazione del Celone di Foggia.

Lo scopo è quello di poter operare con più facilità, considerate le minori distanze, su obiettivi strategici nei Balcani, Ungheria, Austria, Romania e nella stessa Italia settentrionale.

La signora Christel De Wit, abitante in Sud Africa, figlia di un reduce del SAAF di stanza al

campo d’aviazione del Celone, di recente è stata dalle nostre parti per approfondire, in qualità di storica del 31° e 34° Squadrone SAAF, le sue conoscenze.

Dalle testimonianze e foto raccolte dalla signora De Wit risulta che, nonostante il tempo trascorso, Foggia è ancora viva nei ricordi dei reduci del SAAF, anche con storie toccanti a cui qualche pilota, ormai ultranovantenne, vorrebbe dare una conclusione  non facile a realizzarsi: ritrovare una persona.

Questo l’appello rivolto dalla signora De Wit, a seguire la storia del piccolo Michele.

 

 L’APPELLO

Nel 1945 Michele vive con il 34° squadrone SAAF (South African Air Force) presso il  campo d’aviazione del Celone, Foggia.

Michele 1

Michele insieme ai medici del 34° squadrone SAAF che gli salvarono la vita.

Siamo alla ricerca di un uomo chiamato Michele che ha perso la sua mano destra quando, da ragazzino nel 1944/1945, un detonatore esplose mentre stava giocando in un deposito di vecchi aerei tedeschi nei pressi del campo d’aviazione del Celone.

LA STORIA

Nel 1944/1945 c’era un ragazzo italiano di circa 10/12 anni il cui nome era Michele. Viveva presso il campo d’aviazione del Celone, pochi chilometri a nord di Foggia.

Stava giocando con alcuni rottami nel deposito di vecchi aerei tedeschi collocato nei pressi del campo di aviazione del Celone, a nord di Foggia. Il deposito si trovava nelle vicinanze del campo del 34° squadrone SAAF (South African Air Force), vicinissimo alla vecchia Via San Severo.

Un detonatore, abbandonato dai tedeschi durante la fuga verso nord, esplose quando Michele, interessato, raccolse un pezzo di metallo e l’esplosione gli fece saltare la mano destra.

I suoi compagni di gioco lo portarono velocemente presso l’ospedale da campo del 34° squadrone SAAF, contenendo la copiosa perdita di sangue e salvandogli così la vita.
I medici (staff medico dell’Aeronautica) – Caporale van Rooyen, Caporale de Lange e Sergente Viljoen – si presero cura di lui e furono costretti ad amputargli la mano destra per salvargli la vita. Volevano trasferirlo presso l’ospedale civile di Foggia, ma il ragazzo rifiutò di andarci dicendo che lì non c’era nessuno che poteva prendersi cura di lui perché era orfano ed era la madre di un amico che si occupava di lui.

Michele

463° gruppo bombardieri SAAF – Michele senza mano destra con altri bambini

Così, mentre la sua mano guariva, rimase presso il campo del 34° squadrone SAAF. Tutti al campo si erano molto affezionati a lui e così Michele rimase con lo squadrone. Gli davano dei lavoretti e si prendevano cura di lui. Lo vestirono con gli abiti dello squadrone e una giacca della divisa con le ben note mostrine rosse (RedTabs) sulle spalle, simbolo delle “Forze Volontarie del Sud Africa”.

Una volta finita la guerra, il 34° squadrone lasciò Foggia nel settembre del 1945, facendo prima ritorno in Egitto e poi in Sud Africa. Michele fece ritorno presso la famiglia che lo teneva in affido e che abitava presso Celone.

E’ possibile che Michele o la sua famiglia affidataria possano essere rintracciati nell’area a nord di Foggia? Oggi dovrebbe avere circa 80/82 anni e la caratteristica che lo distingue è l’assenza della mano destra.

Intanto continua in Sud Africa la ricerca delle famiglie dei medici van Rooyen, de Lange e Viljoen. Ma oggi, dato che sono uomini anziani di circa 95 anni, potrebbe non essere più possibile rintracciarli.

 

 Per informazioni:

 

Chi è Christel de Wit

Nazionalità
Nata in Sud Africa il 28 febbraio 1954

Professione
* Insegnante di matematica e di lingue negli istituti superiori

* In pensione dal 2014
* Fondatrice di un centro di formazione per film e TV a Nairobi (Kenya),
direttrice negli ultimi 18 anni

Dove risiede?

Dal 1998 vive a Nairobi (Kenya) con suo marito David Johnson.

Perché si occupa del SAAF?

Il padre di Christel de Wit era il Caporale dell’Aeronautica Chris de Wit, un assemblatore e riparatore di armi del 31° squadrone SAAF. Durante la seconda guerra mondiale ha trascorso quasi due anni presso il campo d’aviazione del Celone di Foggia.
Christel ha ottimi rapporti con i veterani del 31° e del 34°°squadrone SAAF che erano di stanza presso il campo d’aviazione del Celone, e aiuta i veterani a ricordare i luoghi e le persone presenti nelle foto di quel tempo.

 

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