A volte tornano

A VOLTE TORNANO

Di Raffaele de Seneen e Romeo Brescia

      Le rondini, lo fanno ancora, almeno fino a quando troveranno un tetto di tegole sotto il quale costruirsi il nido, o un arco dove attaccarlo con perizia, sapienza e fatica.Tornano i figli, sempre meno, se il destino, il lavoro li ha portati da un’altra parte. Le stagioni, ma dicono che non ci sono più quelle di mezzo, e i ricordi.

PANNIVEKKI 1      E capita pure che ritorni un “pezzo” della nostra Foggia, di quella che non abbiamo vissuto. Un euro per un vecchio libro di botanica preso da un rigattiere: figure in bianco e nero di piante e fiori, difficili nomi scientifici, e fra le pagine una vecchia lettera ingiallita dal tempo, scritta a mano, penna e calamaio.

La lettera non ha data, forse è la bozza, la brutta copia dell’originale perché porta cancellature e correzioni, e forse non è stata mai spedita. Chissà!

Indirizzata al signor Luigi Paolini di Stignano (Firenze) in via della Torre 8, risulta firmata fa tale Pasquale Corsi di Foggia, abitante in Via Pannivecchi, 16.

PiantinaRiproduzione Cartina del 1820

Chi ha letto un po’ di cose su Foggia sa di questa via, sicuramente così denominata perché lì si concentravano alcune attività di commercio di indumenti usati, stracci.

Questa denominazione è propria della toponomastica orale del tempo, non scritta sui muri [ciò avvenne per la prima volta a Foggia nel 1818 e poi  nel 1820]. Punti di riferimento di comune e diffusa conoscenza, come poteva essere l’Orto di San Pasquale, o il Pozzo Rotondo, un fondaco di lana, un palazzo signorile.

La curiosità ci ha portati ad approfondire, e di grande ausilio è stato il volume di Gaetano Spirito “La storia di Foggia a attraverso la toponomastica” Ed. Bastogi, 1998, dal quale si rileva:

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In alto a destra la vecchia targa di via Pannivecchi coperta da pittura

VICO PANNIVECCHI: presente dal 1811 con strada, 1° e 2° Vico; nel 1820 la strada resta tale mentre il 1° Vico viene sostituito da Vico Arigotte ed il 2° da Vico Foschino/i. Successivamente resta solo un vico che nel 1953/54 venne sostituito da Via Mascagni.

Via Arigotte

Poi, quattro passi in zona, per riviverla oggi come allora, e la sorpresa è stata grande.

E’ un pezzo di Foggia conservato dal tempo, centrale ma nascosto, scarsamente frequentato, conserva ancora mura e segni dell’epoca, alcuni più evidenti: vicoli stretti, architravi, inferriate, portali, targhe stradali, altri nascosti da una mano di pittura bianca come la stessa indicazione di Via Pannivecchi.

L’augurio è che continui a conservarsi così, con il rispetto dovutogli.

Architrave

EX LABORE QVIES  AD 1726  (dal lavoro la quiete AD 1726)

Grada 1

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