Arpinova – Origini di un borgo

 

ARPINOVA – ORIGINI DI UN BORGO

Da alcuni dati statistici relativi a questa borgata in Agro di Foggia, sulla strada per San Marco in Lamis e distante poco meno di 10 chilometri dal capoluogo, risulta che i primi insediamenti abitativi in zona, 31 edifici, si ebbero fra il 1919 e il 1945. Prima, solo un vasto latifondo malarico.

La colonizzazione della zona, cioè l’immissione di piccoli agricoltori sui terreni, ebbe inizio nel 1922 quando il Marchese Giuseppe De Montemajor (origini spagnole) concesse in enfiteusi perpetua due versure, al primo colono Michele la Porta e la sua famiglia  che si trasferirono  da San Marco in Lamis.

Nel 1925 furono immessi altri coloni e nel 1932 erano dodici le famiglie insediate per un totale di 57 componenti.

Veri e propri pionieri che lasciavano le balze montuose del loro paese d’origine (San Marco in L.) per scendere alla piana.

In complesso gli ettari di terreno assegnati furono circa 35 che i neo-contadini pian piano, con il loro lavoro, trasformarono per poco più di due terzi in vigneto, in seminativo ed orti la restante parte.

Sui contadini stessi cadde l’onere di costruire le loro abitazioni ricorrendo al credito bancario, abitazioni che restarono per molto tempo prive di acqua ed energia elettrica, a questo si aggiungeva la mancanza di servizi di qualsiasi natura, e la esigua disponibilità di terra da coltivare per il sostentamento familiare.

In occasione della ricorrenza dell’Ascensione, il 28 maggio del 1930, alla presenza di una forte rappresentanza di autorità, il Vescovo di Foggia  S. E. Mons. Farina, accompagnato dai Rev.di Coppola e Scotto, ufficiò la benedizione del villaggio di Arpinova e di tutte le case coloniche, al seguito del battesimo del primo bambino nato al quale venne dato il nome di  Viscardo  Maria  Arpano Romolo.

La nuova comunità lamentava la mancanza di uno spaccio, di un lavatoio pubblico, di un collegamento postale, di una scuola che in seguito troverà sede in una stanza di venti metri quadri  messa a disposizione in una masseria non molto lontana e utilizzata anche come alloggio dell’insegnante. Alla sorveglianza sanitaria provvede la C.R.I. di  Foggia tramite uno dei suoi centri antimalarici distribuiti sul territorio.

La situazione sembra non cambiare molto come si rileva da un articolo del Corriere di Foggia del 12 maggio 1947: mancano ancora l’acqua potabile e l’energia elettrica, i contadini devono integrare i loro guadagni lavorando a giornata nei campi altrui.

Per l’aspetto religioso si dice messa e si fa catechismo trovando ospitalità nelle case delle famiglie. La prima a dare ospitalità per le celebrazioni dell’Eucarestia fu la ved.  Vincitorio Arcangela, conosciuta nel borgo come “zia Arcangiolina”, a seguire le fam. Di Carlo Antonio  e  La Porta Manuela  ved. Cartesiano.

Un grosso impegno per la cura delle anime, a partire dal 1947, è sostenuto da don Antonio Rosiello Parroco di San Giovanni Battista per competenza territoriale, a lui si affiancò il Canonico Amedeo Fatigato che raggiungeva la borgata in bicicletta, in seguito in motocicletta.

A seguito della donazione fatta dalla ved. Vincitorio Arcangela (1958) alla Diocesi di un terreno di circa 500 metri quadri e contemporaneamente alla rinuncia al canone enfiteutico da parte della Sig.ra Maria de Montemajor, si poté pensare alla costruzione di una chiesetta.

Fra il 1959 e il 1960 ad Arpinova, tramite “I cantieri di lavoro” venne realizzato un asilo; invece di un Oratorio per la gioventù rurale si realizzò solo le fondamenta ed il solaio restando l’opera incompleta.

Solo nel 1963, Mons. Lenotti, a spese della Diocesi e su progetto dell’ing. Antonio Guerrieri, affidò all’impresa Pedale di Foggia la realizzazione dell’attuale chiesa dedicata a S. Teresa di Gesù Bambino. L’inaugurazione della stessa avvenne il 23 maggio 1964, diventando sede della Vicaria Curata S. Teresa di Gesù Bambino.

La Chiesa venne arredata anche col contributo di offerte in natura da parte degli agricoltori del circondario e qualche anno dopo si ebbe l’elettrificazione di tutto il comprensorio permettendo l’utilizzo della chiesa anche in orari serali. Con bolla del 1 ottobre 1975, Mons. G. Lenotti, eresse la Vicaria a Parrocchia.

 

 

 

 

 

 

Di Raffaele De Seneen  e  Romeo Brescia

Pubblicato il: 2 Apr 2022

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