Prima partenza da Foggia per lo sfollamento.

 

Prima partenza da Foggia per lo sfollamento.

                               Dal diario di mia madre Faustina Petrozzi.                                  

di Annamaria Petrozzi Simone

4.6.1943
Aida, Peppino e Ciccio sono partiti questa sera per Roma. Noi domani partiremo per Biccari. Quanto è stato doloroso il nostro distacco! Peppino voleva che andassimo via con loro. Ma come fare? Io dovrò certamente fra qualche giorno riprendere il mio posto di lavoro e per tanto è necessario scegliere una residenza più vicina. Iddio ci assisterà in questo doloroso peregrinare.

5.6.1943
Abbiamo ormai deciso di allontanarci da Foggia. Anche zia Teresina si è rifugiata in una campagna vicina.
Alle ore 8 siamo partiti da casa caricandoci addosso valige e fagotti di roba, la più necessaria, messa alla rinfusa. E’ tutto un via vai di gente che si dilegua in tutte le direzioni. Che gran disordine, che squallore, ovunque sono lacrime, imprecazioni a chi ci ha buttati in tanta rovina. Il popolo, ormai avvilito e stanco, non tollera certe barbarie, impreca e si scoraggia.
Alla stazione, trascinandoci fra grovigli di fili elettrici e rotaie divelte, siamo riuscite a prendere posto in treno, fermo quasi sotto il cavalcavia, per dirigerci a Lucera e di là proseguire per Biccari ove già si trovano gli amici Caione. In treno abbiamo sostato fino alle 11: mancava il macchinista prima, era irreperibile il capotreno dopo; tutti questi contrattempi aumentavano il panico e ci mettevano addosso un’agitazione indescrivibile. Il pensiero che alle 11 e un quarto o e mezza si riaffacciassero nel cielo, come di consueto, squadriglie di velivoli nemici (60-70 ogni volta) ci toglieva la vita. Finalmente il treno si è messo in moto. Alle 11.30 siamo giunti alla stazione di Lucera. Da qui al paese abbiamo avuto la fortuna di poter caricare la nostra poca roba, in comunità con quella degli altri, su di un carretto che noi, stanchi e senza vita, abbiamo seguito a piedi. A Lucera abbiamo tanto brigato per ottenere un mezzo che ci portasse a Biccari. Quanti passi, quante umiliazioni, quante preghiere, finalmente a mezzo della signora Mimina Pavone siamo riusciti a partire prendendo a nolo una macchina.
Il primo giorno siamo stati ospiti della famiglia Goffredo, parenti dei Caione, che hanno fatto del loro meglio per vederci rinfrancate. Poi abbiamo ottenuto in affitto una camera con l’uso della cucina presso la signora Rosa Cupo.
Il soggiorno è durato 10 giorni, dopo di che siamo rientrate a Foggia perché per mio conto mi sono dovuta presentare in servizio. Avrei voluto che tanto Annamaria quanto Adria si fossero fermate ancora ma non c’è stato verso di convincerle. Hanno voluto assolutamente seguirmi e tentare con me la sorte.

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