San Filippo Neri ritrova casa

SAN FILIPPO NERI RITROVA CASA

di Raffaele de Seneen  e  Romeo Brescia

E’ accaduto a Foggia in tempi recentissimi, anche se la storia ha inizio quasi due secoli fa.

Di una storia che inizia se ne può immaginare il finale, anche uno alternativo e un altro ancora, ma di questa invece, neanche la più fervida immaginazione sarebbe stata in grado di delineare la conclusione.

San Filippo Neri

La statua restaurata di San Filippo Neri collocata nell’omonima chiesa in Foggia

Siamo nel 1995 e la chiesa ed i locali parrocchiali di Santo Stefano Protomartire (Parroco Don Antonio Sacco) in Via G. Urbano sono sottoposti ad importanti lavori di ristrutturazione e restauro. In un vano sovrastante la sacrestia, abbandonato e buio, vengono rinvenuti vecchi paramenti sacri, antiche carte, vecchi candelabri, suppellettili varie oltre il busto impagliato di un santo che al momento non si riesce ad identificare.

Solo col tempo, collegando alcuni eventi storici riguardanti la parrocchia con un elemento in particolare del busto, cioè un cuore rosso di legno applicato sulla sinistra del petto [1], viene chiarito che il busto raffigura San Filippo Neri.

Ma come mai il busto si trova nei locali della chiesa di Santo Stefano Protomartire in via Giovanni Urbano?

Per capirlo bisogna andare indietro nel tempo ancora di un secolo.

Nel 1742/43, il Marchese Cappelli e la Congregazione della Beata Vergine della Purità dei Chierici secolari di San Filippo Neri, costruirono una chiesetta nelle immediate vicinanze della chiesa di San Giovanni Battista, la chiesetta venne consacrata a Santo Stefano, e meglio conosciuta come Santo Stefano de’ ferri (o ai ferri) per un suo locale fittato a “ferreria” (fabbro/ lavorazione ferro).

Trattasi in effetti di una ricostruzione a seguito crollo avvenuto nella seconda metà del 1600 in quanto la Chiesetta era già esistente dal 1200/1300[2]; è  la stessa a cui farà riferimento l’omonima compagnia di sfossatori di grano del Piano delle Fosse che ne tenne la cura e vi faceva celebrare messa.

Anche la nuova chiesa viene abbattuta e ricostruita nel 1842 nell’attuale Via G. Urbano dove si instaura nuovamente un rapporto con i Padri Filippini la cui Congregazione viene lì reinserita con decreto di Mons. Monforte del 29 dicembre 1845 rimanendovi fino al 1916 impegnati nello studio, nell’insegnamento del catechismo, nella predicazione e nella guida spirituale dei fedeli.

Chiarito così il filo che lega la chiesetta di Santo Stefano de’ ferri prima e la chiesa di Santo Stefano Protomartire in Via. G. Urbano dopo con la storia e la presenza dei Padri Filippini a Foggia, si ha la risposta al perché della conservazione e successivo rinvenimento del busto del Santo.

Il busto fatto di corda e paglia, mancante della struttura in legno su cui veniva adattato per essere dopo ricoperta da paramenti sacri, con testa e mani in cartapesta di scuola leccese, databile 1800,  la cui fisionomia trova pieno riscontro nell’iconografia religiosa, restaurato dalla Ditta “Cornici e restauri GJ22 Pilone” di Foggia, ha trovato, di recente, nuova e degna collocazione nella chiesa parrocchiale di San Filippo Neri (Parroco Don Antonio Sacco) in via Federico Spera, la cui apertura al culto e dedicazione è avvenuta il 6 febbraio 2016.

 

[1]Filippo, nelle catacombe si san Sebastiano, durante una notte di intensa preghiera, ricevette in forma sensibile il dono dello Spirito Santo che gli dilatò il cuore infiammandolo di un fuoco che arderà nel petto del santo fino al termine dei suoi giorni.

Colto, appassionato di Dio, si racconta che nella sua prima estasi il cuore gli si dilatò nel petto rompendogli due costole

[2] Anno 1310 – Archipresbiter S. Stephani tar. VIII; Dompmus Stephanus archipresbiter ecclesiae S. Stephani di Fogia tar. IX” (Circa le decime pagate alla Santa Sede) 

“Pure verso la metà del ‘600 fu ricostruita la chiesa di S. Stefano sullo medesimo sito ov’era quella sorta nel ‘200, ovvero poche decine di metri avanti l’attuale chiesa di San Giovanni Battista” (da “FOGGIA città territorio e genti” di V. Salvato – Claudio Grenzi Editore 2005)

 

FONTI:

“Foggia sacra” – di Don Michele Di Gioia – 1845

“FOGGIA città territorio e genti” – di V. Salvato – Grenzi Ed. -2005

“Le carte murate” – di Raffaele de Seneen – 2008

 

 

 

 

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