VIA G. ROMOLO NUZZIELLO

VIA G. ROMOLO NUZZIELLO

 di Raffaele de Seneen e Romeo Brescia

         Così è intestata una via della nostra città: “da Via V. Capozzi a via N. Borrelli” come è riportato in “Foggia – I segreti delle vie” di Nando Romano, che prosegue: “nato a Foggia nel 1917 dopo l’8 settembre 1943 si aggrega ai partigiani trovando la morte sul campo di Filottrano”.

Questo ci dice solo qualcosa in più della targa stradale, che come tante altre di Foggia non aggiungono niente ad un nome ed un cognome.

Poi, quasi un riscontro nella dichiarazione-testimonianza del nostro concittadino  Giovanni Corvino, tenente colonnello pluridecorato, reduce della campagna di Russia: “..omissis.. in seguito gli angloamericani consentirono il raddoppio del contingente italiano, con l’inserimento di altri reparti e fra questi, anche i paracadutisti della “Nembo”, della quale faceva parte l’avv. Luigi Treggiari, il nuovo contingente fu denominato C.I.L., Corpo Italiano di Liberazione.

Nel maggio del 1944, con la caduta di Cassino e l’avanzata verso Roma, il Corpo Italiano di Liberazione viene impiegato sul settore Adriatico per l’avanzamento fino alla Linea Gotica, con vari cruenti scontri sul fiume Musone, ove cadde il nostro concittadino sottotenente Romolo Nuzziello e poi verso Filottrano, Cingoli, Jesi .. omissis ..”.

Queste le uniche notizie riportate nell’E-book “Figli sconosciuti – Il contributo dei Foggiani nella Resistenza” reperibile su “Lettere Meridiane” di Geppe Inserra

[http://letteremeridiane.blogspot.it/2013/05/lebook-gratis-di-de-seneen-sui-figli.html] che hanno lasciato l’amaro in bocca, la delusione per non essere riusciti a saperne di più di un nostro concittadino nell’ambito di quella ricerca.

Oggi, a poco più di due mesi di distanza dalla presentazione dell’E-book, la casuale intercettazione in rete di due post ha portato ad un insperato e fortunato incontro, quindi ad una “amicizia”, che ci consente di dare anche un “volto” a quella via.

Nuzziello 20

La memoria che non muore, quella che sfugge al pubblico, ma resta testimonianza orale trasmessa in famiglia di generazione in generazione, spesso pudicamente tenuta nascosta perché stridente e contro corrente in un periodo di disvalori, vecchie fotografie gelosamente custodite come reliquie, e nel caso specifico, una ferita nascosta che quando si va a scoprire provoca ancora doloroso ricordo e lacrime agli occhi, l’abbiamo trovata, e ci è stata offerta da due gentili e disponibili signore, fra loro sorelle, Silvana e Giovanna, nipoti per parte di madre di Romolo Nuzziello.

Un veloce consultarsi via e-mail, una è in Italia a Foggia, l’altra in Australia, per mettere insieme pezzi di memoria, ricordi e particolari, il tutto assemblato con la fredda cronaca di un documento rinvenuto agli atti dei fondi archivistici locali, ci consegna un quadro più completo della figura del Nuzziello e del suo vissuto.

 

Nuzziello Giuseppe Romolo, a cui è intestata una via della nostra città in zona San Michele, figlio di Salvatore e di Di Corcia Giovanna, nasce a Foggia il 20 settembre 1917.

Nel suo nome, Romolo, quasi un presagio, imposto dal padre a ricordo di un proprio fratello morto all’età di 21 anni in Africa, Cirenaica, durante la guerra Italo-Turca (Guerra o Campagna di Libia – Settembre 1911/Dicembre 1912) precursore della Prima Guerra Mondiale.

Nuzziello 10

Romolo ha 20 anni ed abita in Via Capozzi al civico 23 quando nel giugno 1937 chiamato a visita di leva usufruisce di rinvio in quanto all’ultimo anno di una scuola media superiore.

Nel 1940, universitario (lettere), unico figlio maschio è già orfano di padre, per un dissidio con un docente non avanza alcuna pretesa per evitare la chiamata alle armi, e il 9 di febbraio è già effettivo nel Reparto Genio presso il Deposito misto R. E. Egeo in Barletta.

Sarà proprio il suo grado di istruzione che lo porterà a conseguire la nomina di Geniere scelto, poi caporale e caporal maggiore quando è già in territorio dichiarato in stato di guerra, aggregato al Battaglione Genio Rodi che ha raggiunto nel marzo 1940 imbarcandosi da Bari.

Di lì verrà poi trasferito alla Scuola Allievi Ufficiali di Complemento di Fano (Gennaio 1941) dove conseguirà la nomina di Allievo Ufficiale di Complemento, poi, con regio decreto, quella di Sottotenente di complemento con assegnazione al G. F. Saluzzo per il servizio di prima nomina.

Foto La Quinta Compagnia 50

1941 – Corso Allievi Ufficiali
( Romolo Nuzziello lo troviamo in fondo alla foto evidenziato in rosso)

 

Dopo l’8 Settembre aderisce al C.I.L., Corpo Italiano di Liberazione, prime formazioni regolari del nuovo esercito italiano che man mano affiancheranno e saranno utilizzate dagli anglo-americani nella guerra di liberazione dall’occupatore tedesco.

Nuzziello 30

Romolo Nuzziello troverà la morte in combattimento il 17 settembre 1944 a Filottrano, territorio di Macerata.

Fu la madre, Di Corcia Giovanna, che da quel momento non dismise più il lutto, che con gran sofferenza e dispendio di risorse fece rientrare il feretro di Romolo da Macerata a Foggia.

I funerali, molto partecipati, si svolsero presso la Chiesa del Carmine vecchio, e la salma tumulata nell’antica Cappella di Sant’Antonio, crollata qualche anno fa. Attualmente riposa, accanto ai genitori, in una Cappella comunale.

L’inutile guerra, la morte esorcizzata ma sempre in agguato, giovani vite spezzate, e il ricordo chiuso in un cassetto della memoria che quando viene riaperto, anche dopo settant’anni, è ancora capace di provocare forti emozioni a cui muti e rispettosamente ci inchiniamo:

“Sto scrivendo queste cose con le lacrime agli occhi perché so quanto tutta la famiglia di mamma ha sofferto per la morte dello zio e la nonna non si tolse mai il lutto”.                    

[Dalla corrispondenza fra la signora Silvana e la signora Giovanna]

 

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