Il casato dei Barone

IL CASATO DEI BARONE

di Raffaele de Seneen  e  Romeo Brescia

Questo nome evoca immediatamente alla mente di ogni foggiano la pia e benefica istituzione che porta il nome della sua benemerita fondatrice, appunto Maria Grazia Barone (Foggia 1844 – Napoli 1918), oggi Casa di riposo e Residenza Socio Sanitaria Assistenziale.

“Di tutto il mio patrimonio, dispongo che venga istituita nella città di Foggia, un’opera pia per dare assistenza agli anziani e ai bisognosi”, queste le disposizioni testamentarie della benefattrice, è l’8 maggio del 1900.

Ma la famiglia Barone è presente a Foggia già dal 1720 circa  quando qui si trasferisce Francesco Barone (1698 – 1750) figlio di Angelo commerciante di lana all’ingrosso.

L’attività dei Barone in loco è subito orientata verso il mondo agricolo e non solo tanto che già nel 1732 Francesco dispone di una discreta proprietà immobiliare ed è impegnato nel 1733,per la prima volta, come affittuario di terre salde della di Regia Corte nell’attività dell’ “industria di campo”, Nel 1746 sposa Gaetana Roselli, figlia del commerciante coratino Francesco e vedova di Domenico Tortora. Nel maggio del 1750 Francesco Barone muore a Foggia e lascia in eredità ai fratelli un patrimonio cospicuo con una forte impronta “rurale”, ma saranno i nipoti Errico e Diodato a prendersi cura del patrimonio famigliare.  Diodato Barone nel 1806 viene eletto Decurione della città di Foggia e nel 1809 diventa uno dei 10 “capiposto” della Guardia urbana.

Una parte del patrimonio rurale comprendeva Posta Di Torrebianca, Posta Santa Lucia e la tenuta Panetteria. Ancora oggi eredi e discendenti portano avanti quel che resta di un vasto patrimonio terriero a cavallo dell’agro di Foggia con quello di Lucera.

Conosciuta e rinomata è la masseria Posta Di Torrebianca nel territorio di Lucera, a pochi chilometri da Foggia. Tipica masseria della transumanza con palazzina fortificata e chiesetta settecentesca, in gran parte oggi adibita a sala ricevimenti.

Maria Grazia Barone, prima di cinque figli, nasce da Alessio, che fu anche sindaco di Foggia (1851/56 – 1858/60), e da Gaetana d’Ayala Valva nel palazzo di famiglia in Vico San Giuseppe.

Il palazzo costruito per il commerciante di Rutigliano Francesco Antonellis dopo il terremoto del 1731, su un suolo di proprietà del Capitolo di Foggia detto Orto di Matanuso, venne ceduto ai Barone con atto del notaio Amanzio Della Martora.

Oggi una parte del palazzo viene occupata dai locali del Circolo Daunia, dove in fase di ristrutturazione è stato riprodotto sul pavimento della sala conferenze e sulla vetrata della porta d’ingresso,  lo stemma della Famiglia Barone, lo stesso utilizzano come logo rappresentativo del circolo.

Stemma serigrafato sulla vetrata della porta d’ingresso al Circolo Daunia, primo piano del palazzo sito al civico n° 5 in via San Giuseppe – Foggia

Ben poco resta del patrimonio documentale della famiglia, oggi custodito dai fratelli Lepri, discendenti dei Barone, gran parte venne distrutto durante i bombardamenti della II Guerra Mondiale che colpirono il Palazzo Barone. La parte scampata e messa in salvo è stata visionata e catalogata dalla Soprintendenza archivistica per la Puglia, questo ha permesso di ricostruire parte della storia di una famiglia che si è impegnata e distinta sia nel campo dell’amministrazione civica locale che nelle attività legate all’agricoltura e all’allevamento.

Stemma raffigurato sul pavimento della sala  conferenze del Circolo Daunia.

Blasone a cura di Lucia Teresa Lopriore : Di (…) al leone al naturale sulla collina attraversato da una fascia di (…) al capo tre stelle di cinque raggi di(…)
Timbro: corona di nobile tollerata. Cimiero elmo con svolazzi

 

 

 

 

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