PRESEPI E PRESEPISTI FOGGIANI
di Raffaele de Seneen e Romeo Brescia
A ben riflettere, alcune tipologie presepiali sono proprie del nostro territorio a partire da pastori e greggi di pecore che per oltre quattro secoli hanno svernato dalle nostre parti per effetto della Trasumanza.
Lo stesso Pal. Dogana di P.zza XX Settembre, “monumento” e simbolo di quel fenomeno economico e migratorio, già da qualche anno in occasione del periodo natalizio ospita una bella ed interessante mostra di presepi.
Di più va ricordato che il canto “Quando nascette ninno” che poi diede origine al più conosciuto “Tu scendi dalle stelle” venne composto da Alfonso de Liguori (futuro santo) in quel di Deliceto nel 1754 a 38 chilometri da Foggia.
Presepi grandi, importanti e artistici nelle case delle famiglie nobili, presepi con casette di cartone, farina o ovatta per neve in quelle più modeste, comunque almeno un simbolo c’è sempre stato nelle case foggiane.
Ma va ricordato un periodo, metà anni ’50 – anni ’70 in cui gli Istituti e le Amministrazioni pubbliche e parapubbliche, oltre che Chiese, Parrocchie, Associazioni Scout ed altre ancora, nondimeno privati cittadini facevano quasi a gara a costruire presepi a volte monumentali.
Da alcuni articoli di giornali d’epoca risulta che gli operai delle ferrovie realizzano ben tre presepi nei diversi reparti del complesso ferroviario, ed uno è realizzato dagli operai della Cartiera. Che sono ben cento i partecipanti al concorso “Presepe Cristiano” suddiviso in varie categorie e che in quella del “presepe meccanico” il primo premio viene conferito a quello della nostra Cartiera.
Ed è sulle tracce di quest’ultimo presepe che incrociamo la figura di un operaio-artista: Nicola Laratro classe 1923, venuto a mancare nel 1983.
Nicola Laratro a 20 anni viene assunto in Cartiera, sarà collocato a riposo con la qualifica di Capo Reparto Allestimento, a lui viene subito conferito l’incarico per l’allestimento del presepe dell’Istituto Poligrafico dello Stato.
Laratro, persona seria e sensibile, avvèrtì l’onore e l’onere dell’impegno per cui intraprese un vero e proprio studio per la realizzazione di scene e costumi, s’impratichì nella lavorazione della cartapesta e s’ingegnò nell’uso di meccanismi motorizzati per dare movimento alle sue rappresentazioni sceniche creando suggestivi scenari prospettici ed effetti luce realistici.
Finché ci fu lui, la Cartiera ebbe sempre il suo presepe collocato nell’ingresso dello stabilimento.
Ma Laratro è un artista nato e poliedrico, all’arte presepiale aggiunge quella di costruire maschere in cartapesta e allestire carri allegorici in occasione del “Carnevale foggiano”.
Una volta collocato a riposo, non avendo spazio per i suoi presepi, non più in essere quelle rappresentazioni come il Carnevale foggiano, Laratro indirizza la sua vena artistica verso la pittura che già da giovane lo aveva coinvolto.
La sua prima personale al Propileo della Villa comunale, è il 1981: “Pennellata netta, linguaggio pittorico assolutamente sincero e aperto, sensibilità e fantasia” questo il riassunto di quanto scrive di lui, nell’occasione, il critico d’arte Giuseppe Paoletta.
Quando parliamo del nostro polo ferroviario, della nostra Cartiera, di quell’epoca, la guerra appena finita, il pensiero e il ricordo va ai tanti operai, alle sirene degli stabilimenti, alle gavette con dentro il pranzo, alle mani callose, al lavoro lungo e duro, alle tute sporche che non poche volte nascondevano e reprimevano delle “belle teste”. Nicola Laratro è stato uno di questi e il suo DNA artistico continua a vivere nei figli che in maniera diversa di arte si interessano.
Particolari del presepe dell’Istituto Poligrafico dello Stato di Foggia