Erbe di casa nostra

ERBE DI CASA NOSTRA

di Raffaele de Seneen  e  Romeo Brescia

La terra di Capitanata, con Foggia al centro, Foggia capitale almeno per le cose che saranno accennate.

Una terra che tutto dà, basta amarla, avere passione, voglia di lavorare e lavorarla, ma anche un po’ di conoscenze in materia.

Le sue potenzialità produttive soffocate per secoli dalla pastorizia transumante e poi dalla monocoltura del grano.

Michele Marasco

Michele Marasco. Venditore di erbe spontanee – Mercato di via Rosati – Foggia.

Banalmente si può partire dai frutti spontanei (erbe commestibili) che essa offre, veramente tanti, che hanno contribuito, con lumache, rane, allodole, ecc. al sostentamento dei nostri terrazzani e ai loro piccoli commerci per approvvigionare la città.

E torniamo al grano (l’oro giallo), la Capitanata granaio d’Italia, in tempi più recenti l’oro rosso, il pomodoro, passando per quello bianco, lo zucchero ricavato dalla coltivazione delle barbabietole (anni ’50, ’60), ma da tempo i nostri zuccherifici sono costretti a un lungo sonno.

Anche il cotone, a Foggia c’era uno sgranatoio, e la coltura del gelso la cui sperimentazione fu iniziata nella nostra Villa comunale in epoca borbonica, serviva per l’allevamento del baco da seta. Ricordiamo la filanda della Maddalena a Foggia, e le nostre sete definite di buona qualità e lucentezza.

Che chiedere di più a questa terra che ha prodotto anche quando l’acqua veniva solo dal cielo e da qualche corso torrentizio a parte l’Ofanto e il Fortore.

Oggi, molte cose sono cambiate, non è più il tempo in cui la Reale Società Economica di Capitanata  informava, sperimentava, incentivava, premiava proprio per uscire da un’economia agricola a grande prevalenza cerealicola. Tempi da pionieri quelli!

CICORIA - (Cichorium intybus L.) - Nome dialettale - cecòrije o cecurièlle.

CICORIA – (Cichorium intybus L.) – Nome dialettale – cecòrije o cecurièlle.

Ma tornando alle erbe spontanee commestibili un po’ di pionieri ci sono rimasti, quelli del sabato o della domenica che “vanno per prati” come s’usa dire al Nord, noi diciamo “pa’ campàgne”: vecchie mezzane abbandonate, qualche incolto, le maggesi, residui di tratturi, cigli di torrenti e canaloni, dove si possono trovare e raccogliere mettendo insieme una salutare passeggiata all’aria pura, un po’ di movimento e l’attesa di poterle gustare sulla propria tavola.

Proponiamo ora pochi stralci del saggio a firma di Maria Teresa Masullo Fuiano pubblicato per la prima volta su “il Provinciale” – Giornale di opinione della provincia di Foggia – nel maggio 1995. Quella di Capitanata è cucina “terragna, cioè trae prevalentemente dalla terra sapori ed aromi, risente dell’influenza campana e, per effetto della transumanza, anche di quella abruzzese”.

RIPORTIAMO IN ALLEGATO LE FOTO DELLE erbe spontanee CON IL RELATIVO NOME VOLGARE – SCIENTIFICO – DIALETTALE

RUCHETTA VIOLACEA - (Diplotaxis erucoides L.) - Nome dialettale: Marasciull.

RUCHETTA VIOLACEA – (Diplotaxis erucoides  D.C.) – Nome dialettale: Marasciull.

 

“Se i troccoli, al sugo di carne, sono i piatti della festa, quasi quotidianamente la pasta entra in felice connubio con la verdura. E’ riconosciuto che la cucina daunia, per la presenza quasi costante della verdura, è <<la più verde d’Italia>>.

Molto più completo e “gustoso” è l’intero pezzo, infatti la Masullo-Fuiano accenna anche alle verdure coltivate, quelle d’orto,  e di queste e delle altre le loro varie combinazioni  con i diversi tipi di pasta fatta in casa.

SENAPE BIANCA - (Sinapis alba L.) - Nome dialettale: Cìme dùlce.

SENAPE SELVATICA – (Sinapis arvensis L.) – Nome dialettale: Cìme dùlce.

Un accenno alla spogna, (Cachrys ferulacea L.) che sempre più raramente si trova sui banchi dei nostri mercati, una verdura che stabilisce il confine fra quelle coltivate e quelle spontanee. http://www.foggiaracconta.altervista.org/blog/tradizioni-tavola/onore-alla-spogna/

Da qui si passa al profumatissimo origano (origanum vulgare) del Gargano, luogo in cui si trovano anche macchioni di alloro (laurus nobilis), poi l’aneto (anethum graveolens), e ancora i funghi: più pregiati i cardarelli (Pleurotus eringi) che nascono al posto dei cardi quando questi hanno completato il loro ciclo vitale; i cugini, più poveri, i funghi di ferula (Pleurotus ferulae) nascono invece sotto le piante di ferula. Inoltre, i lambascioni, “Classificati tra i muscari, il loro nome dialettale è ormai entrato nella lingua corrente”, e a questi  vanno aggiunti i capperi (capparis spinosa), i semi di finocchio (foeniculum vulgare) “per aromatizzare i scav(e)dati(e)ll(e), ma anche la carne di maiale e le olive bianche curate con la “pietra forte”.

SENAPE SELVATICA - (Sinapis arvensis) - Nome dialettale: Cimamarèlle

Rapa selvatica – (Hirschfeldia incana (l.) lagr.-foss) – Nome dialettale: Cimamarèlle

Aggiungiamo fra le erba spontanee ‘a perchiàcche (portulaca), e fra i frutti di bosco più diffusi le more (rubus ulmifolie).

Mentre mazzetti essiccati di camomilla (matricaria chamomilla) e malva (malva sylvestris) sono stati per lunghissimo tempo utilizzati per infusi digestivi, calmanti e distensivi.

 

In conclusione, tra il curativo e la leccornia per i bambini, le radici di liquirizia (Glycyrrhiza glabra).

 

Crespino Spinoso

CRESPINO OLEOSO – (Sonchus oleacerus L.) – Nome dialettale: Cascìgne o Sevòne (Quest’ultimo, termine più usato in paesi della Provincia)

RUCHETTA

RUCHETTA  SELVATICA- (Diplotaxis tenuifolia) – Nome dialettale: Rùchele

Cascegne 1

CRESPINO SPINOSO – (Sonchus asper) – Nome dialettale: Cascìgne

Fiordaliso Giallo

Fiordaliso  – [ Centaurea solstitialis L.] – Nome dialettale: Nàteche

ASPRAGGINE (Picris echioides L.) - Nome dialettale: sprúcede

ASPRAGGINE (Picris echioides L.) – Nome dialettale: sprúcede

FINOCCHIO SELVATICO (Foeniculum vulgare Miller). Nome dialettale: fenucchìlle

FINOCCHIO SELVATICO (Foeniculum vulgare Miller). Nome dialettale: fenucchìlle

 

BIETA - ( Beta vulgaris). Nome dialettale: Jiète de campàgne

BIETOLA – ( Beta vulgaris). Nome dialettale: Jiète de campàgne

 BORRAGINE - (Borago officinalis L.) - Nome dialettale: Burraccèlle.


BORRAGINE – (Borago officinalis L.) – Nome dialettale: Burraccèlle.

ASPARAGO SPINOSO - (Asparagus acutifolius L.) - Nome dialettale: Spàrege

ASPARAGO SPINOSO – (Asparagus acutifolius L.) – Nome dialettale: Spàrege

CARDO - (Scolymus hispanicus L) - Nome dialettale: Cardungìlle.

CARDOGNA – (Scolymus hispanicus L) – Nome dialettale: Cardungìlle.

CARDO MARIANO - (Silybum marianum L.) - Nome dialettale: Cardùne

CARDO MARIANO – (Silybum marianum L.) – Nome dialettale: Cardùne

CARDO Mariano- pulito per la vendita - Nome dialettale: Cardùne (attannùte)

CARDO MARIANO pulito e pronto per la vendita. Il tarrazzano lo vendeva girando per le vie cittadine al grido di “Cardùne attannùte”

Un simpatico aneddoto sul cardo e la sua vendita: Nel periodo primaverile dell’anno era solito vedere per le vie della città di Foggia i terrazzani, a bordo du mitom ( motocicletta) con una “sporta” (grosso cesto) legata nella parte posteriore piena di cardune (cardi mariani). Arrivati agli angoli delle strade facevano una breve sosta e con voce strillante annunciavano la vendita della loro mercanzia :”I càrdune attànnute…Accattateve i jiò”.
Una signora al passaggio di uno di loro, incuriosita chiese : ” perchè li chiami jiò?”, il terrazzano furbacchione invitò la signora a prendere un cardo e la signora maldestra afferrò il cardo con le mani pungendosi ed esclamando: “jiò”. Il terrazzano sorridendo: ” Signò è capite mo pechè i chiame accussè”.

CAPPERO - (Capparis spinosa L.) - Nome dialettale: chiapparìne.

CAPPERO – (Capparis spinosa L.) – Nome dialettale: Chiapparìne.

CAMOMILLA - (Matricaria chamomilla L.) - Nome dialettale:

CAMOMILLA – (Matricaria chamomilla L.) – Nome dialettale: Cambumelle

MALVA – (Malva sylvestris) - Nome dialettale:

MALVA – (Malva sylvestris) – Nome dialettale: Màlve

LAMPAGIONE - (Muscari comosum Miller) - Nome dialettale: Lambasciùlle

LAMPAGIONE – (Muscari comosum Miller) – Nome dialettale: Lambasciùlle

PORCELLANA - (Portulaca oleracea L.) - Nome dialettale: Precchiàcche

PORCELLANA – (Portulaca oleracea L.) – Nome dialettale: Precchiàcche

 

Ombelico di Venere – Umbilicus rupestris – Nome dialettale: ‘u ciànne d‘a reggìne

 

 

Fonti: Maria Teresa Masullo Fuiano  – articolo pubblicato per la prima volta su “il Provinciale”

           Nello Biscotti – Peregrinazioni fitoalimurgiche – Dal Gargano alle Murge

 

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