I friarille

I friarille

di Raffaele de Seneen  e  Romeo Brescia

Pianta peperuscille

Il  peperone, dal latino Capsicum da capsa, scatola, la bacca che contiene i semi,  è un ortaggio appartenete alla famiglia delle Solanaceae, parente stretto del pomodoro la cui pianta appartiene alla stessa famiglia, le sue origini sono da ricercare nel Sud America

Questo ortaggio sconosciuto nei paesi Europei, venne importato da Cristoforo Colombo al ritorno a Cadice l’11  giugno del 1496, al suo secondo viaggio nelle Americhe, dove scopri per caso la pianta. Colombo rimase colpito dal suo particolare sapore piccante, somigliante al pepe, per cui pensò di aver scoperto una nuova varietà di pepe rosso, da questo appunto l’appellativo di peperone.

Moltissime sono le varietà di peperoni esistenti e coltivate in tutto il mondo: esse si distinguono tra di loro per forma,  dimensioni e colore.

I peperoncini verdi, nani e dolci, sono quelli che sulla nostra tavola assumono un valore particolare e tipico delle locali usanze culinarie. Infatti, conosciuti meglio con il nome di “friarelli” (i friarìlle) costituiscono un piatto semplice nella preparazione, poco costoso e di “bella presenza”.

Peperuscille

I  friarelli vengono raccolti  nel loro primo stadio di vegetazione, quando sono lunghi da 9 a 12 cm., lasciandoli crescere di più si rischia che la buccia diventi coriacea e sgradevole al palato.

Una volta raccolti non servono grossi preparativi: vanno lavati e senza togliere il picciolo, che servirà alla presa una volta serviti in tavola, vanno fritti in un moderato strato di  olio d’oliva. E’ consigliabile, prima di friggerli,  passarli con un panno o un foglio di carta-asciugatutto per evitare schizzi e schioppettii. Sono ottimi serviti come stuzzichino prima dei pasti o come contorno a secondi piatti previa una “giusta” spolverata di sale raffinato.

Friarille

All’uso più tradizionale ed antico si sono aggiunte nel tempo delle varianti: unire qualche pezzettino di pomodoro e una foglia di basilico, che da un contrasto dole-amaro, un buon condimento anche per “spaghètte chi peperuscìlle”, o unire ai peperoncini, rimestando, un uovo sbattuto durante la frittura; ottima farcitura per “panini da muratori”.

Li troviamo sulle tavole di diverse regioni con nomi diversi, ma il sapore scandito dalla coltivazione e i  tempi di raccolta  lo rendono un piatto unico della nostra cucina tradizionale.

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