‘U cucenìlle

‘U cucenìlle

 di Raffaele de Seneen  e  Romeo Brescia

         Fra i giochi di una volta, ‘u cucenìlle, quasi tutto al femminile, era un gioco di “pace”, socializzazione  e condivisione. Non c’erano squadre o singoli che dovevano affrontarsi, non c’era gara, competizione né “guerra fra bande”.

Era semplicemente la trasposizione in strada dell’affanno quotidiano delle mamme che le bambine vedevano impegnate in casa, in cucina prevalentemente, per preparare pranzo e cena.

Bastava il coperchio di una scatola di lucido da scarpe, Marga, Brill, non importava, recuperare un raro e prezioso “buàtte de pummadòre” vuoto, che già tutto il pentolame era al completo.

Poi, un po’ di farina sottratta in casa, due fili di spaghetti, un po’ di erbe era facile trovarle e la fantasia galoppava su un fuocherello acceso mentre con uno stecco di legno si rigirava nella “pentola”.

Per i maschietti presenti, secondo l’età: “Tu a’ scòle e tu a fategà!”, perché la casa all’aperto andava mantenuta in perfetto ordine, e nell’attesa del ritorno dei figli da scuola, e del marito dal lavoro bisognava provvedere anche alla pappa per i più piccoli, un bambolotto a volte, a volte neanche quello.

Capitava pure che ci si potevano scambiare visite con la vicina di “cuciniello”, gli argomenti trattati, quelli ascoltati in casa dai grandi.

CUCINIELLO 1Un modo per addestrarsi ad un futuro di donne casalinghe, madri e mogli.

Oggi, con la cucina di Barbie, prodotta anche in formato Maxi, le bambine risolvono tutto senza aver bisogno di inventarsi niente.

Al calduccio o al fresco, nell’isolamento della propria abitazione, ma in compagnia dell’omonima bambola, possono giocare e “scambiare” con lei quattro chiacchiere.

 

Il termine dell’antico gioco di strada resta però vivo nella tradizione culinaria foggiana. Infatti, “u’ cucenìlle”, è un piatto di facile e veloce preparazione, oltre che economico, gustoso e nutriente.

Pochi gli ingredienti e di facile reperimento: Olio, cipolla, uova (una per commensale), ricotta (preferibilmente di pecora), pomodoro, prezzemolo, eventualmente peperoncino o pepe.

 

PREPARAZIONE

 

Fare imbiondire la cipolla in una padella con olio bollente aggiungendo un po’ d’acqua perché resti morbida, unire pochi pezzetti di pomodoro e del prezzemolo, è anche il momento dell’eventuale peperoncino o pepe, aggiungere la ricotta a pezzi piuttosto grossi e lasciare che insaporisca per qualche secondo, poi aggiungere le uova, tuorlo e albume, coprire e attendere che l’albume dell’uovo si rapprenda e diventi bianco.

Una pietanza che sa molto di un felice matrimonio  fra i pastori transumanti dell’Abruzzo e la nostra gente.

 

 

 

Articoli recenti