Foggia – Chiese rurali

FOGGIA – CHIESE RURALI

di Romeo Brescia

Particolare della mappa “Locazione di Pont’Albanito” – Autore: Antonio Michele (regio compassatore), 1686 – Archivio di Stato Foggia

Se osserviamo un’antica Pianta Topografica raffigurante i tratturi, le antiche vie erbose che collegavano le montagne abruzzesi e molisane con i pascoli doganali del Tavoliere, notiamo come gli agrimensori con schizzi elementari, semplici e lineari mappavano il territorio.

In queste antiche Piante Topografiche il percorso che intervalla da una città all’altra è scandito da piccoli disegni di caseggiati aventi una croce sul tetto, in realtà questi disegni indicano il percorso con riferimenti a strutture di rilevante interesse, tipo le chiesette rurali che un tempo erano sparse sul territorio in prossimità delle Poste.

Spesso nei pressi di queste chiesette rurali vi sostava, per il ristoro notturno, la masseria transumante che riprendeva il cammino alle prime ore del mattino seguente.

In questi luoghi, e nei momenti di bivacco, i pastori, presi dallo sconforto e le difficoltà per il distacco dalla propria famiglia, trovavano conforto nella preghiera come risoluzione di ogni male.

Questo rapporto di fede semplice ma intenso non è mutato nel tempo, neanche quando dalle masserie transumanti si passò a quelle stanziali.

Oggi, nelle masserie sparse sul territorio di Capitanata, quasi tutte abbandonate e diroccate, troviamo al loro interno testimonianza di molte chiese rurali. Però, le rovine lasciano ben intendere la profonda religiosità e devozione delle persone che un tempo ci abitavano.

Mass. San Nicola D'Arpi

Mass. San Nicola D’Arpi –  Agr. di Foggia.

Tutti i grandi proprietari terrieri avevano una chiesetta costruita all’interno del loro complesso masseriale al fine delle loro necessità spirituali e dei braccianti che vi prestavano servizio.

Un curato proveniente dal paese più vicino celebrava la messa domenicale e il proprietario si preoccupava di corrispondergli l’offerta per i suoi servigi.  L’esigenza di avere un luogo di culto in loco fu dettato anche dalle rilevanti distanze dal paese, l’inefficienza dei mezzi di trasporto e l’impervia rete stradale dell’epoca.

La piccola chiesa rurale, quasi sempre, era costruita in pianta rettangolare con il tetto a falde spioventi e la copertura in coppi, accorpata nella sequele dei fabbricati, oppure, distaccata e prospicente all’aia.  Il prolungamento della facciata principale o delle mura perimetrali, opportunamente costruite, dava forma al campanile a vela dove alloggiava la piccola campana.

Chiesetta di mass. Vulgano – Agr. di Foggia

All’interno si presentava l’unica navata decorata con lesene e capitelli in stucco che scandivano le pareti laterali.  Un dipinto a olio su tela, realizzato da bravissimi artisti locali, sormontava il piccolo altare, spesso su di esso vi era raffigurato il santo al quale il padrone si affidava per un buon raccolto. 

Di tante opere d’arte e arredi sacri presenti in queste chiese resta ben poco. Molti dei luoghi di culto rurali, una volta sconsacrati, sono stati adibiti come ricoveri per il bestiame o depositi per attrezzi agricoli.

Grazie alla Famiglia Caione/De Leonardis che ci consente di visitare la loro azienda agricola, Masseria La Quercia, possiamo ammirare ancora oggi una di queste meraviglie rimasta a testimonianza di quanto detto.  La chiesetta fatta costruire negli anni ’50 venne consacrata alla Madonna dell’Incoronata. Come arredo sacro è collocato al suo interno un piccolo altare che faceva parte dell’arredo di una delle cappelle laterali dell’antica chiesa del Santuario dell’Incoronata di Foggia e le due acquasantiere, il tutto recuperato dalle macerie di cantiere. All’interno della nicchia che sormonta l’altare è posta una statua della Madonna Nera.

Mass. La Quercia – Agr. di Foggia

Sempre nelle vicinanze, esule in un’ampia distesa di appezzamenti pianeggianti, possiamo ammirare un altro esempio di una religiosità rurale di antica data: un’edicola devozionale, forse l’unico esempio rimasto in agro di Foggia. Un tempo queste edicole erano costruite per un miracolo ricevuto, un pericolo scampato o per scongiurare fenomeni naturali che avrebbero compromesso il buon raccolto.

Il prezioso patrimonio storico di architettura rurale locale è quasi del tutto andato perso e le nuove tecniche di produzioni agricole vanno in direzioni contrarie al mantenimento del complesso masseriale. Lo scambio veloce della merce prodotta non necessita più di ampi locali per lo stoccaggio, il lavoro svolto principalmente con i macchinari ha soppiantato del tutto quello svolto dai braccianti che un tempo animavano i luoghi.

In pochissimi casi le masserie del nostro territorio hanno trovato nuova vita in progetti di riqualificazione, infatti ci auguriamo che in futuro una maggiore attenzione porti a valorizzare quello che resta, tanto da renderli luoghi di scambio culturale di usi e costumi del nostro mondo agricolo a promozione del territorio e conoscenza per le future generazioni.

Mass. Ponte Albanito – Agr. di Foggia

Interno della Chiesetta di mass. Ponte Albanito – Agr. di Foggia

Chiesetta mass. Colonnello

Interno chiesetta mass. Mercalli Vecchio

Chiesetta mass. Duonera La Rocca

 

Pubblicato il: 28 Gen 2023

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