Monastero Santa Chiara-Sacrilegi soprusi causati dalle truppe Garibaldine nei confronti delle monache nel 1862

MONASTERO SANTA CHIARA – FOGGIA

SACRILEGI E SOPRUSI CAUSATI DALLE TRUPPE GARIBALDINE

NEI CONFRONTI DELLE MONACHE NEL 1862. 
a cura di Bruno e Donatella Di Biccari

(estratto da documenti ufficiali)

SANTA CHIARA e STEMMA DI FOGGIA

Il monastero di S. Chiara aveva accolto le suore dell’Annunziata sfrattate dal loro Monastero occupato dalle Truppe ed aveva subito una prima violazione della clausura quando i militari erano andati a misurare il Monastero.
Giova ricordare che se permesso non è alle monache oltrepassare i claustrali confini, nemmeno è lecito alle persone estranee di qualunque stato e condizione, per quanto si voglia buone ed oneste, senza giusta causa e legittima autorità (si intende quella del Vaticano) di porre piede entro quei santificati recinti (Bonifacio VIII ne fece la legge, vigente all’epoca dei fatti). S. Pio V con la Costituzione Decori et honestati (1570) stabilì i casi dove non veniva osservata l’inviolabilità della clausura. Essi sono: l’incendio, l’infermità, il morbo pestilenziale, a questi tre casi si aggiungono: una imminente battaglia, una vasta inondazione, la rovina del Monastero a causa di terremoto etc.

A proposito della violazione di cui si parla trascriviamo una lettera della Madre Badessa Suor Antonina Rinaldi diretta al Vescovo Mons. Frascolla:
“Eccellenza Rev.ma, 
Qualunque espressioni potessero da noi farsi per far conoscere a V. Ecc. Rev.ma quanto ci ritroviamo tribolate ed afflitte sarebbero un nulla, poiché le nostre angustie sono arrivate al sommo. Non è bastato la prima violazione della clausura fatta dai Militari per misurare il Monastero, ora si pretende nuovamente l’entrata del Giudice per controllo di quella. Da noi si è supplicato, si è pianto, e si è impegnato anche la Moglie del Giudice per ottenere di non farlo entrare, ma tutto è stato invano, poichè tali sono gli ordini pressanti del Governo, come egli dice, ed ancorchè esso volesse esentarsi potrebbe darsi la commissione ad altri, che ci trapazzerebbero di più. Stando dunque in queste amare aspettazioni ricorriamo all’Ecc. V. Rev.ma acciò ci dia le istruzioni del come regolarci in tale circostanza, pregandola a favorirci subito il suo sentimento non sapendo se questo viene in questa settimana, bramando anche il Provicario le sue istruzioni come deve regolarsi”.

Foggia S. Chiara 3 Marzo 1862”.

Chiesa di Santa Chiara nel periodo del dopoguerra

Chiesa di Santa Chiara nel periodo del dopoguerra

Chiesa di Santa Chiara nel periodo del dopoguerra

Chiesa di Santa Chiara nel periodo del dopoguerra

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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