Guido Zammarano – Medaglia d’Oro al Valor Militare

 

GUIDO ZAMMARANO

(Medaglia d’Oro al Valor Militare)

 

L’8 settembre 1943 il generale Badoglio comunicò via radio l’avvenuta sottoscrizione dell’Armistizio.

Al suo comunicato, sui vari fronti di guerra, i nostri soldati combattenti aspettavano istruzioni che tardarono ad arrivare. Con un fonogramma, il Capo di Stato maggiore Roatta, ordinò: “Ad atti di forza reagire con atti di forza”.

Su tutto il territorio di guerra scatta la dura reazione tedesca con il disarmo degli Italiani e la fucilazione di molti di loro.

Questo è quello che tutti noi abbiamo appreso dai libri di storia, meno conosciute e spesso dimenticate sono le storie individuali di molti militari che hanno dato la vita a causa di un armistizio firmato troppo in fretta e senza un minimo di consapevolezza sulle conseguenze al fronte.

Tra le tante storie cadute nell’oblio, si riesce a recuperare dopo tanti anni quella del nostro concittadino Guido Zammarano, sottotenente del 56º Reggimento di Presidio, poi trucidato in terra croata.

    Guido Zammarano, figlio di Giovanni e Rizzi Rosa, nasce l’8 settembre 1910 a Foggia,  di professione farà  l’interprete.

Chiamato al servizio di leva 12 aprile 1931 viene arruolato nel 2° Reggimento Granatieri a Milano dove prende i gradi di Caporale. Nel luglio del 1932 per decisione dell’Ospedale Militare di Roma viene assegnato ai soli servizi sedentari.

Il 10 settembre 1932 viene inviato in congedo illimitato perché giudicato limitatamente idoneo al servizio militare con l’encomio di aver tenuto buona condotta e di aver servito con fedeltà ed onore.

Si arruola volontario, il 13 aprile 1940, nel 120° Battaglione CC.NN. d’Assalto, con il grado di camicia nera scelta per svolgere attività di addestramento.

Il 10 febbraio 1941 si imbarca nel porto di Bari, sulla nave Donizzetti, e salpa alla volta di Durazzo in Albania.

Rimpatriato il 3 maggio 1941 per malattia dovuta a causa di servizio, prima curato nell’ospedale “Balilla” di Bari, poi trasferito all’ospedale Militare di Roma viene dimesso e dichiarato idoneo al servizio di leva incondizionato, messo in licenza illimitata il 18 luglio 1941.

Le notizie sopra riportate sono state ricavate dal Foglio Matricolare presso l’Archivio di Stato di Foggia che però chiude con un appunto a matita: “Alle armi presso il 2° Reggimento Granatieri 30.12.1942”, il che farebbe presumere che dopo essere stato “smobilitato” il 1° settembre 1941 venne successivamente richiamato alle armi.

Infatti, dopo una lunga ricerca sul web, dal volume “Dalmazia una cronaca per la storia (1943-1944) Parte 3 e 4” di Oddone Talpo – Stato Maggiore dell’Esercito – Ufficio storico si evince che “Zammarano Guido, Sottotenete del 56º Reggimento di Presidio, dopo l’8 settembre 1943 prende parte alla lotta di liberazione prestando servizio nella Divisione “Bergamo” operante nella zona di Spalato.

[La Divisone Bergamo fa parte del 2° Regg. Granatieri che nel maggio 1941 venne trasferita in Iugoslavia, e nel Settembre 1942 in Croazia]

 “Il 30 settembre 1943 viene catturato insieme ad altri 47 ufficiali della suddetta divisione, tutti condannati a morte per fucilazione, in gruppi di quattro, da un tribunale speciale nella città croata di Treglia (in croato Trilj); il 2 ottobre del 1943 il Sottotenente Zammarano, considerato un ebreo viene ucciso singolarmente dai Tedeschi con un colpo alla testa”. 

I defunti di Treglia sono raccolti in due grandi tombe comuni dietro l’altare della cripta del Tempio Votivo.

Il massacro di Treglia (Trilj) rimase sconosciuto fino al rientro dei deportati italiani in patria e fu il tenente Ulisse Donati, testimone dei fatti, a far luce per primo sulla drammatica vicenda, con una lunga relazione fatta ai Carabinieri di Venezia.  A riguardo disse: […]“Qui ricordo un altro episodio. Ad un dato momento il tenente interprete fece uscire dalle file il s. tenente Zammarano. Gli chiese se era di origine ebraica. Fu portato via. Abbiamo saputo poi che è stato ucciso con un colpo di pistola alla testa.”[…]

Particolare del marmo che riporta il nome del                      S.Ten. Zammarano Guido

 Zammarano Guido venne decorato con Medaglia d’Argento al Valor Militare, questa la motivazione: “Colto dagli avvenimenti dell’8 settembre del 1943 in Dalmazia al comando di un reparto, animava e sosteneva i dipendenti in un’impari lotta. Sopraffatto, veniva catturato ed affrontava con sereno coraggio la morte per fucilazione. – Spalato, Signo (Dalmazia), 8-30 settembre 1943.”

[Da “La resistenza dei militari italiani all’estero – Jugoslavia centro settentrionale” di Agostino Bistarelli – Rivista militare]

I corpi di quella strage dopo il ritrovamento vennero traslati in Italia e deposti nel Sacrario del Lido di Venezia l’11 ottobre 1964, dove ancora oggi giacciono.

Dedicare una via cittadina al valoroso sottotenente sarebbe un giusto riconoscimento.

10 febbraio 2024

Pubblicato da: Romeo Brescia

Sacrario Militare del Lido di Venezia

La tomba  dove riposano le spoglie del  S. Ten. Zammarano Guido

Tratto da: Figli sconosciuti : il contributo dei foggiani alla resistenza 

di Raffaele de Seneen e Romeo Brescia

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