Un foggiano al 2° Trofeo Automobilistico Supercortemaggiore

 

Un foggiano al 2° Trofeo Automobilistico Supercortemaggiore

 

A mio padre.

Antonio Brescia, classe 1915, nasce e cresce in una famiglia dove già c’è dimestichezza con i mezzi di locomozione dell’epoca. In effetti si tratta di grandi e speciali carri a trazione equina per il prelievo delle merci dallo scalo ferroviario cittadino, per il trasporto della lana di produzione locale legata a quel gran fenomeno che era stata la transumanza, già allora agli sgoccioli.

Con l’età, il suo interesse si concentra più sull’animale, il cavallo, sulle sue caratteristiche di bellezza, potenza e capacità di mettersi in competizione su una pista.

Il Fantino e il cavallo di Antonio Brescia che si preparano per una gara sulla pista del Regio Istituto Incremento Ippico di Foggia.

A Foggia c’è una pista, quella del Regio Istituto Incremento Ippico (Cavalli stalloni), e Antonio lo troviamo lì, con il suo cavallo e il suo fantino, a palpitare per le sorti di una competizione.

1947-1948. La foto del tutto inedita anche per me, mi viene proposta tra le pagine di Facebook dalla gentilissima Sig.ra Annamaria Petrozzi Simone a distanza di circa 70 anni dal suo scatto. Ritrae mio padre (sulla foto con occhiali e maglia a strisce) che con il suo cavallo, di nome Nerone,  si presenta alle verifiche di gara e al controllo del peso del fantino, tutto questo si svolgeva all’ippodromo del Regio Istituto Ippico Cavalli Stalloni di Foggia. Sul palco il Sindaco dell’epoca Giuseppe Imperiale.

Ma la sua passione corsaiola e il coraggio di tentare nuove avventure, lo portano a rivolgere lo sguardo verso le automobili.

In occasione della Fiera di Maggio del 1948 a cura dell’Ente Provinciale per il Turismo in collaborazione con l’Automobile Club e il Moto Club di Foggia viene organizzata una straordinaria gara di Gimkana automotoumoristica.

Negli ambienti sportivi e nel pubblico foggiano c’è grande attesa per questa prima manifestazione che ha già riscosso pieno successo in altre città italiane, e dove Antonio Brescia per la prima volta si iscrive ad una gara automobilistica.

Per l’occasione è stato formato un Comitato di preparazione tecnica ed organizzativa della gara che avrà luogo il 27 maggio presso il Campo Sportivo Pino Zaccheria.

Il Corriere di Foggia del 31 maggio 1948 riporta tra le notizie della pagina sportiva l’articolo: “Il pieno successo della gimkana automotoumoristica vinta da Brescia”. Infatti, nella classifica generale delle autovetture troviamo Brescia Antonio, con al suo fianco il sig. Fores Franco, che si aggiudica il primo posto alla guida della sua Jeep, un residuato bellico americano. 

Dal giornale “Il Corriere di Foggia” del 31 maggio 1948

 

 

 

 

La stessa serata della gara, presso il circolo “Daunia”, viene effettuata la premiazione dei vincitori e passeggeri che ritirano la coppa dalle mani della contessa Ginevra Donadu Della Porta, moglie del Presidente della Provincia, Annino Gentile. Nel corso della serata danzante non mancherà anche l’elezione di “Miss Gimkana” nelle vesti della signorina Celestina Frattarolo.

E in alcune foto del 1949 è ritratto alla guida della sua mitica Jeep, mentre trasporta giovani universitari in festa.

Festa della Matricola, 8-9 Gennaio 1949. Foggia

Allora, a Foggia, non c’era ancora l’università, ma la “Festa della Matricola” veniva celebrata e vissuta con ogni sorta di scherzoso e goliardico divertimento. Le giovani matricole, e gli studenti già con qualche anno di studi alle spalle, portavano in capo caratteristici cappelli con lunga punta, dai diversi colori che indicavano la facoltà di appartenenza, e ornati da oggettini d’ogni tipo, la cui quantità segnava gli anni di studi già fatti, per cui i cappelli delle matricole, quelli al primo anno, ne erano completamente e rigorosamente sprovvisti.

Festa della Matricola, 8-9 Gennaio 1949. Foggia

E’ una parte di storia che ci restituisce per un attimo una Foggia che non c’è più. Corso Vittorio Emanuele che costeggia una Piazza Lanza quasi nascosta dai tanti alberi che la circondano, al centro la statua senza un braccio, all’angolo verso Corso Cairoli, un civettuolo chiosco in metallo, forse, quello che si diceva vendesse “l’acqua del Serino”.

Ma seguendo gli eventi, scanditi dal materiale fotografico in bianco e nero patinato dal tempo, troviamo Antonio Brescia impegnato in altre gare automobilistiche. Gare di Regolarità molto più impegnative rispetto alla Gimkana. Con tutte le sue possibilità acquista una nuova auto, puntando la sua scelta su una Lancia Aprilia 1100, alla sua guida a luglio del 1950 parteciperà alla Gara di Regolarità della Foresta Umbra. La gara, inserita nel vasto programma della terza edizione della “Sagra della Foresta Umbra” venne organizzata dall’Ente Provinciale del Turismo, e per la gara automobilistica insieme  all’Automobile Club di Foggia.

Gara di regolarità Foresta Umbra 30 luglio 1950

Antonio Brescia consegue anche l’abilitazione ad arbitro di gare motociclistiche. Non avrà mai una moto, il suo sogno, come già detto, sono le auto.

Nell’edizione del 1950 o 1951, alla ripresa post-bellica della Milano-Taranto, gran fondo di motocicletta che si celebra dal 1919 (Milano-Napoli) esteso nel 1937 fino a Taranto, troviamo Antonio Brescia impegnato come arbitro nella prova che si tiene a Foggia, sede di controllo orario (il 6°) sull’intero percorso di 1.283 chilometri, che partendo da Milano tocca Bologna, Firenze, Roma, Napoli, Foggia, Bari e si conclude a Taranto.

La prova locale sarà fatta propria da Bruno Francisci, uno dei più grandi corridori su strada, tre volte vincitore nella stessa gara motociclistica. In una foto vediamo Antonio Brescia insieme a Bruno Francisci che riceve la coppa.

Brescia Antonio e Bruno Francisci

Ad un certo punto la passione per le auto di Antonio Brescia si incrocia con la Supercortemaggiore, “La potente benzina italiana”, così in seguito pubblicizzata in un “Carosello” del 1958, e che intanto comincia a farsi strada nel mercato dei carburanti per auto organizzando gare automobilistiche.

Il 13 settembre 1952 si tiene la prima gara nazionale di regolarità per auto Cortemaggiore – Merano, vincitore tale Giulio Musitelli. Antonio non fa in tempo a predisporre quanto necessario per parteciparvi, ma non si fa scappare la seconda occasione.

Si prepara per tempo. La sola patente di guida non è sufficiente, deve conseguire un “permesso di condurre” internazionale. Siamo a ridosso dell’immediato dopoguerra e probabilmente il percorso interessa zone ancora militarizzate, o occupate da truppe straniere, insomma non completamente o definitivamente italiane. Deve conseguire le necessarie autorizzazioni mediche, effettuare i versamenti (£ 300 a favore di Fed. Medico-Sportiva Italia –Foro Italico – ROMA)

E poi l’attrezzatura da pilota: tuta bianca, una cuffia in pelle con sottogola, un paio di guanti, occhialoni con sovrastanti lenti oscuranti, il cronometro e l’attrezzo per la misurazione della pressione delle gomme.

Parte da Foggia con la sua FIAT 500 C Belvedere, che preferisce ad una Lancia Aprilia 1100, al fianco, in macchina, ha un amico con le funzioni di meccanico. Allora non si parlava ancora di “navigatore”.

La partenza per il 2° Trofeo Supercortemaggiore è stabilita per il 5 settembre 1953, Antonio è lì, con la sua auto numero 394 e l’equipaggio, non manca l’appuntamento.

E’ nuovo a queste esperienze, una foto lo ritrae alla partenza della Cortemaggiore-Merano, seconda edizione.

Antonio Brescia alla partenza con la sua auto numero 394.

Il via alla gara di regolarità è dato da Enrico Mattei fondatore e presidente dell’ENI. Alla stessa partecipano nomi già celebri come Fausto Coppi, in una inedita versione centauro, con la macchina n. 1522, il famoso giornalista Canestrini e il pilota Mario Giorgetti con la macchina n. 576.

Il percorso, in totale 386 chilometri, tocca poi Piacenza, Cremona, Brescia, Peschiera, Rovereto, Trento, Ora, Bolzano. Fin qui è un po’ come a casa, il Tavoliere, pianura e pochi dislivelli. Poi, quasi all’improvviso, in un tratto a cronometro, deve arrampicarsi a 1.363 metri di altezza, Passo della Mendola, poi giù in picchiata, una breve sella e di nuovo su a 1.518 metri: Passo delle Palade.

Il più è fatto, non resta che scendere: Lana d’Adige e Merano, l’arrivo.

Antonio Brescia con la sua auto all’arrivo.

Sul fondo dello scatolo sono rimaste la cuffia, il cronometro, gli occhialoni, i guanti, l’astuccio di cuoio con il misuratore di pressione, un paio di medaglie, ricordo di altre imprese. Anche il resto delle foto e dei documenti vi finisce dentro, il tutto amorevolmente riposto nel vano di un mobile, nella camera per gli ospiti, fra tanti libri. Come il libro di una favola che si sarebbe potuto leggere anche così: C’era una volta una Foggia senza università, ma con universitari festanti; c’era una volta una piazza alberata con il chiosco dell’acqua del Serino; c’era una pista per le corse e le competizioni dei cavalli, e c’era pure un uomo che di qui partì con la sua FIAT 500 C Berlina e portò Foggia fin su al Passo delle Palade.

 Antonio Brescia intraprese il suo ultimo “viaggio” nel 1979

Per la storia e per la cronaca: la prima autovettura, una macchina a vapore, arriva a Foggia nel febbraio del 1901 tra lo sgomento, la paura e la curiosità della gente.

La foto ritrae mia madre con alcuni componenti della famiglia a bordo di un’auto targata Fg 448

Pubblicato il: 21 Feb 2023

Romeo Brescia

 

 

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