Un giornalista di altri tempi – Arturo Oreste Bucci

 

UN GIORNALISTA DI ALTRI TEMPI

ARTURO ORESTE BUCCI

Dedico sempre particolare attenzione a chi ha dato e lasciato per la nostra amata Foggia, un piccolo o grande contributo.

Con dovuto riconoscimento e ammirazione per gli scritti che ci ha lasciato, voglio dedicare questa pagina di Foggiaracconta ad un giornalista vissuto nella prima metà del Secolo scorso: Arturo Oreste Bucci.

Arturo Oreste Bucci è nato a Foggia il 27 settembre 1879 in una famiglia borghese che abitava in Piazza Cattedrale al n°20.  Il papà Salvatore e la mamma Ferrara Laura gestivano una rivendita di sale e tabacchi nel centro cittadino. Ultimo di quattro figli, i due fratelli ebbero notorietà anche fuori dei confini della nostra provincia, il canonico Angelico e il dott. Francesco Paolo, medico chirurgo di successo nella città di Bologna. Nel censimento del 1936 la sua residenza era in vico San Martino n°3, insieme alla sorella primogenita Luigia, vedova, che l’anno dopo si trasferisce a Monterubbiano, in quanto celibe Arturo Oreste resterà da solo fino alla sua morte.

Dal Foglio Complementare conservato presso l’Archivio di Stato a Foggia emergono altre interessanti notizie: Il 5 dicembre 1916 chiamato alla revisione della visita medica presso la caserma Oddone di Foggia viene dichiarato idoneo ai servizi sedentari. Chiamato alle armi il 31 dicembre 1916 per mobilizzazione è comandato a prestare servizio presso l’Amministrazione Ferroviaria n°17. Infine verrà posto in congedo assoluto il 31 dicembre 1918.

Maggiori dettagli della sua vita ce li rivela un vecchio articolo del “Risveglio”, giornale periodico indipendente di Foggia: “Di tendenze socialiste, essendo stato iscritto al partito alla fine del 1800, insieme ad Alfredo Borgia, Antonio Pontone, Gennaro Forcella, Alberto Testi, Euclide Trematore, Gaetano Pitta, Domenico Fioritto ed altri che costituivano i pochi aderenti al partito. Sin dalla giovane età manifestò una vocazione, conservata per tutta la vita, per il giornalismo politico. Per vivere si impiegò presso le Ferrovie dello Stato. Fondò nel 1912 con alcuni suoi amici il circolo culturale di tendenze anarcoide “LES APACHES” a cui aderirono tra gli altri Gaetano Postiglione, Gustavo Peruggini, Felice Figliolia e Gino Maffucci. Fu collaboratore del “Il Corriere di Capitanata” della “Tribuna” del “Rinnovamento” e del “Randello”.

Con L’avvento del fascismo rifiutò l’iscrizione al partito e avvalendosi della protezione del suo carissimo amico della prima giovinezza, Gaetano Postiglione, continuò la sua attività di giornalista, guardato con sospetto dal regime fascista. Alla morte di Postiglione, nel giorno di Natale del 1935, Oreste Bucci, che nel frattempo aveva assunto la direzione del settimanale foggiano, ma di diffusione regionale, “Il Popolo Nuovo”, non scrisse più. Dopo alcuni anni, con la scusante dell’esodo volontario, fu allontanato dalle Ferrovie dello Stato come persona poco gradita. Dopo la liberazione assunse la corrispondenza da Foggia de “Il Momento Sera” e collaborò costantemente a “Il Foglietto” e a “Il Popolo Dauno”.

Uomo schivo e solitario A. Oreste Bucci morì all’età di 88 anni, il 29 agosto 1967, come aveva vissuto in punta di piedi.”

Arturo Oreste Bucci ci lascia una preziosa eredità attraverso vecchi articoli di giornale e cinque opuscoli intitolati “Vecchia Foggia”, in essi ha brillantemente saputo raccontare, con stile rapido, incisivo e limpido, quadretti inconfondibili di pura foggianità; si tratta di materiale ricco di aneddoti e di folklore, che sarebbe andato perduto senza il suo grande contributo fino ad oggi tramandato.

Scritto da Romeo Brescia

 Pubblicato il: 19 Aprile 2024

 

 

Articoli recenti