Viaggio di una foto

 

Viaggio di una foto

Non sempre le foto restano nella città dove sono state scattate e spesso intraprendono veri e propri viaggi oltre frontiera verso mete distanti migliaia di chilometri; non sapremo mai con quali mezzi e per quali mani, la foto che vi propongo qui di seguito sia arrivata da Glasgow (Scozia), ma possiamo sapere come ha intrapreso quello di ritorno verso il luogo dove è stata scattata.

Nei giorni scorsi la foto in questione è stata messa in vendita sul noto sito e-commerce “ebay” ed il nostro caro amico Marco Scarpiello (a noi tutti noto come appassionato collezionista di foto e cartoline di Foggia) non ha esitato ad aggiudicarsi questa spettacolare fotografia permettendomi la sua pubblicazione con le dovute riservatezze sul Copyright.

Lo scatto fotografico animato ritrae la chiesa di Santa Maria di Loreto con una piazza Sant’Eligio trasformata in tendopoli di fortuna, sullo sfondo la chiesa di Monte Calvario o delle Croci.

In un primo momento la foto potrebbe trarre in inganno, lasciando pensare al periodo post bellico, ma agli occhi esperti dell’amico Giuseppe d’Angelo (studioso ed appassionato di storia locale) non ci sono dubbi, la foto ritrae una delle tendopoli allestita nei giorni dell’agosto del 1948; infatti tornano alla mente i racconti della sua mamma: “La sera del 18 agosto 1948 una scossa di terremoto ci mise in agitazione. Il 21 alle 11:00 un’altra forte scossa, che era stata preceduta da altre minori, costrinse tutti i foggiani a rifugiarsi in tende fortuite dislocate in tutte le piazze di Foggia lontani dai fabbricati e molte di esse anche nella Villa Comunale”. Altra testimonianza più dettagliata la troviamo in un vecchio articolo pubblicato qualche anno fa dove la Sig. ra Annamaria Petrozzi ci riporta quanto scritto dalla mamma Faustina nel suo diario e che è possibile consultare a questo link: Foggia, il terremoto del 1948

I foggiani, qualche ora prima dell’anniversario della terrificante e tragica offesa aerea subita dalla città il 19 agosto del 1943, rivissero la stessa paura devastante, questa volta, a causa della forza funesta della natura sviscerata dalla profondità della terra.

Purtroppo, la Specola Meteoro-Sismica di Foggia, che avrebbe potuto ovviamente fornire le registrazioni più attendibili, in quel periodo non era ancora efficiente a causa della sua distruzione durante il periodo bellico. Localmente, si è dovuto quindi far riferimento unicamente alle registrazioni degli osservatori di Bari, Taranto e di altre stazioni minori disseminate in località della provincia, lasciando una valutazione molto minimalista dell’accaduto.

Infine vi propongo, sempre dall’archivio personale di Marco Scarpiello (ritoccata da Claudio Manzi Vice Presidente del Comitato delle Vittime Civili del ‘43) ed inserita tra le gigantografie esposte al Museo della Memoria di Foggia, un altro scatto fotografico dell’epoca.

 Pubblicato il: 22 Gen 2024

Scritto da Romeo Brescia

 

 

 

 

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